Le aziende scommettono sui servizi geolocalizzati che, sfruttando
tecnologie come Gps e Wi-Fi, permettono di individuare la posizione
di un utente e di inviargli sul cellulare una pubblicità
“mirata” quando e se si trova nelle immediate vicinanze di un
negozio. A dirlo un’indagine di Abi Research secondo cui nel 2015
le aziende spenderanno a livello mondiale 1,8 miliardi di dollari
per questo tipo di advertising.
''Il mercato è appena agli inizi e non c'è ancora un
giusto approccio – spiega Neil Strother, analista della società -.
La pubblicità basata sulla localizzazione è un mercato molto
frammentato e in piena fase di sperimentazione''.
La ricerca evidenzia che le soluzioni più utilizzate sono quelle
basate sul Gps, il Wi-Fi e il Cell Id, l'identificativo di ogni
antenna di trasmissione cellulare. In questo senso le campagne
pubblicitarie di maggior successo – si legge nello studio-
impiegano alcune o tutte queste tecnologie secondo il prodotto o il
servizio che si vuole promuovere, del Paese a cui destinato, della
tipologia di consumatori e della precisione di localizzazione
richiesta.
Il mercato della geolocalizzazione può già contare su diversi
servizi, sempre più diffusi tra gli utenti, come Loopt, Gowalla e
Foursquare, i quali permettono di aggiornare la propria posizione
geografica, man mano che ci si sposta da un posto a un altro. Anche
Facebook è entrato recentemente nel mercato e ha lanciato Places,
al momento attivo soltanto negli Stati Uniti. Altri servizi, come
ad esempio Shopkick, consentono, invece, di utilizzare
un'applicazione per iPhone per premiare i clienti ogni volta
che entrano in determinati negozi.