Chiude a 6 mesi dal lancio Quibi, la piattaforma mobile di mini-video fondata da Jeffrey Katzenberg e dall’ex Ceo di HP Meg Whitman. E si congeda dal pubblico con “tante scuse”.
A ridosso del lancio la società aveva raccolto 1,75 miliardi di dollari e attratto una serie di star di Hollywood per i suoi contenuti. Fra gli investitori Disney, NBCUniversal di Comcast e WarnerMedia di AT&T.
Oggi in cassa restano 350 milioni di dollari. In un post su Medium l’annuncio della chiusura specifica: “Avremmo capitale sufficiente per proseguire l’attività ancora per qualche tempo, ma la nostra è una decisione proattiva, mirata a preservare il capitale degli stakeholder e restituire i fondi agli investitori”.
Il business model di Quibi
Idea alla base dell’app l’offerta “on the go” di notizie brevi e “quick bites”, bocconcini di video della durata massima di 10 minuti rivolti a un target di utenti giovani. Prodotti fruibili su abbonamento: ma dopo il periodo di prova gratuito pochissimi avevano deciso di sottoscrivere il servizio.
Fra le cause del fallimento del progetto, i tempi del lancio avvenuto in aprile in piena pandemia: secondo le critiche un grave errore l’accesso solo da smartphone e non anche dal TV in un periodo in cui anche gli americani cominciavano a chiudersi nelle case, e la crescita di abbonati a Netflix e Disney+.
Tentativi di rilancio
Ma anche, per ammissione dello stesso Katzenberg, la mancanza di un’idea realmente innovativa: “Non sapremo mai la vera causa – ha detto -. Sappiamo però che altre aziende sono riuscite ad affrontare e vincere queste stesse sfide. Noi non siamo stati in grado di farlo”.
Da quanto emerge dalla stampa Usa, Katzenberg, accortosi delle difficoltà di scalare con quel modello, avrebbe cercato prima di farsi acquisire da Apple, Warner e Facebook. Ma le trattative non sono mai decollate. E allo stesso modo è andato il tentativo di fare sbarcare almeno i video di Quibi sulla piattaforma di Mark Zuckerberg o sulla Nbc Universal.