Fischio d’inizio per il refarming delle frequenze Rai, in vista dell’arrivo del nuovo standard Dvb-T2 per la Tv digitale terrestre di “nuova generazione”. Rai Way sigla il contratto con la Tv pubblica per il processo di riassetto, con una conseguente rimodulazione dei termini del contratto di servizio che viene prorogato per altri 7 anni (fino a fine giugno 2028).
Per Rai Way si prospettano ricavi annui incrementali dal primo luglio 2021 pari a circa 16 milioni: l’accordo prevede un incremento del canone da 179 milioni di euro per il 2019 a 195,4 milioni di euro per il 2020 e il 2021. La “ristrutturazione” prevede in particolare interventi relativi alla realizzazione del “super-multiplex” per la diffusione dei programmi regionali Rai e l’estensione della copertura dei multiplex nazionali.
Gli investimenti di Rai Way
In uno scenario “che assume la realizzazione e gestione da parte di Rai Way di tre Mux per Rai (rispetto ai cinque attualmente gestiti)” scrive l’azienda, si stima che tali attività comportino investimenti in capo alla stessa Rai Way pari a circa 150 milioni (inclusivi degli investimenti previsti dal già esistente accordo per l’estensione delle coperture degli attuali Mux nazionali) da sostenere entro il 2022.
Per il ceo di Rai Way, Aldo Mancino, l’accordo con Rai è motivo di grande soddisfazione: “si tratta di un importante risultato, che conferma il ruolo strategico di Rai Way e pone le condizioni per proseguire con le attività operative connesse a un progetto, quello del refarming, cruciale non solo per Rai, ma per l’intero Paese. Questo accordo ci consente, inoltre, di confermare l’elevata visibilità dei ricavi che ha contraddistinto la nostra società fin dalla quotazione; possiamo ora concentrarci sulla finalizzazione del nuovo piano industriale”.
Refarming, il rilascio della banda 700 Mhz
La legge di bilancio 2019, sulla scia di quella del 2018, e la recente evoluzione della disciplina regolamentare di settore hanno definito i criteri per il rilascio della banda 700 MHz e per la transizione verso lo standard DVB-T2 (processo di refarming) secondo uno specifico calendario che ne prevede il completamento entro giugno 2022, nonché i principali obblighi che Rai dovrà rispettare in relazione alla nuova configurazione delle reti DTT.
L’accordo prevede, infine, la corresponsione a favore di Rai Way entro il 31 dicembre di quest’anno di un importo una tantum pari 500.000 euro a titolo di compenso per l’attività di analisi e progettazione tecnica della rete in relazione al refarming.
In borsa il titolo Ray Way festeggia il nuovo contratto con un progresso del 4,58% a 6,39 euro. “Stimando una marginalità del 90% ci attendiamo un miglioramento delle nostre stime di ebitda di circa 12-13 milioni a regime nel 2022, che implicherebbe una creazione di valore ai multipli a cui tratta il titolo, 14 volte l’ebitda, di circa il 2-4%”, indica Equita, ricordando che la società presenterà il piano industriale nel primo trimestre 2020 e quindi si potrebbe accelerare un processo di consolidamento del settore.