STRATEGIE

Rai Way si fa in tre: media & broadcast, infrastrutture e data center



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Via alla nuova struttura organizzativa che comprende anche la creazione di una Operations structure in cui convergono risorse e centri di controllo e sicurezza a supporto delle divisioni. Secondo indiscrezioni la società guidata da Cecatto avrebbe siglato un protocollo d’intesa con Ei Towers per elaborare il piano di integrazione

Pubblicato il 2 ago 2024




Media & broadcast, infrastrutture e data center: sono le tre divisioni in cui è stata riorganizzata Rai Way.

“Abbiamo rinnovato profondamente la struttura organizzativa di Rai Way”, spiega il ceo Roberto Cecatto. “Abbiamo creato tre divisioni, in coerenza con i due mercati in cui opera l’azienda. Inoltre, abbiamo stabilito quella che abbiamo chiamato Operations structure, che comprende forze sul campo nonché centri di controllo e sicurezza e fornirà supporto interfunzionale alle tre divisioni. Siamo quindi passati da un modello funzionale, ideale per un mono-business, a un modello divisionale, che riteniamo più mirato ed efficace per supportare una sempre maggiore apertura a nuovi mercati e nuovi clienti”.

Sul fronte delle iniziative di diversificazione “è avvenuta con successo la consegna dei primi cinque edge data center a Milano, Torino, Venezia, Genova e Firenze“. Dal punto di vista implementativo, “nei prossimi mesi lavoreremo all’estensione della rete con la progettazione di nuovi data center edge, coprendo il Centro-Sud Italia”. Parlando di data center, i vertici di Rai Way ricordano il progetto hyperscale: sul fronte autorizzativo, “gli ultimi contatti con le autorità competenti ci rendono ottimisti sull’obiettivo di ottenere il via libera definitivo nei tempi ipotizzati nel piano, ovvero fine anno o forse anche poco prima”.

Si concretizza la fusione con Ei Towers

Nel frattempo si fa sempre più concreta la possibilità di una fusione di Rai Way con Ei Towers. Secondo indiscrezioni, le due società avrebbero condiviso un protocollo d’intesa con l’obiettivo di studiare un piano di integrazione. Se gli addetti ai lavori si dichiarano ottimisti sulla riuscita dell’operazione, attesa da quando Rai Way è sbarcata in borsa, permangono ancora alcuni nodi da sciogliere: in particolare, gli azionisti di Ei Towers (F2i al 60% e MediaforEurope al 40%) devono trovare la quadra sui canoni di affitto delle torri a Mediaset, che influiranno decisamente sul valore del gruppo al momento dell’ipotetica fusione. In Rai Way, invece, bisogna ancora attendere la nomina del cda del socio di controllo, la Rai.

La via, d’altra parte, era già stata tracciata nei mesi scorsi: per ridurre la sua partecipazione in Rai Way, la Rai dovrà procedere agevolando una fusione (ed Ei Towers rappresenta da sempre il partner più quotato). A stabilirlo è un decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri di maggio, che conferma al 30% la soglia azionaria sotto la quale la Rai non potrà scendere.

Nella riduzione della partecipazione, si legge nel Dpcm, “sono privilegiate, ove compatibili e nel rispetto” delle norme di riferimento, “le operazioni funzionali ad assicurare l’aggregazione tra soggetti del medesimo settore”. “Eventuali operazioni di cessione di quote di minoranza” da parte della Rai “possono avvenire solo se coerenti e compatibili” con queste finalità, precisa il provvedimento bollinato e firmato il 3 maggio dal sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano.

Primo semestre in crescita: confermato il target 2024

L’annuncio della nuova struttura organizzativa è arrivato contestualmente alla divulgazione dei risultati finanziari del primo semestre dell’anno: i ricavi core sono stati pari a 137,6 milioni di euro, in crescita dell’1,2% sullo stesso periodo del 2023, mentre l’utile operativo (ebit) è salito del 6,7% a 68,8 milioni, con l’utile netto in crescita del 5,2% a 47,2 milioni. Il margine operativo lordo rettificato (adjusted ebitda) è cresciuto del 3%, a 93,5 milioni, beneficiando, si legge in una nota, dell’attento controllo dei costi, pur a fronte del venir meno degli incentivi sul costo dell’energia nonché di un temporaneo maggior livello di capitalizzazione dei costi del personale.

Gli investimenti sono ammontati a 15,3 milioni, a fronte dei 17,9 milioni del 2023, mentre la generazione di cassa ricorrente è aumentata del 3,5% a 64 milioni. L’indebitamento finanziario netto è salito da 104,9 a 145,9 milioni, scontando il pagamento di 86,4 milioni di euro di dividendi.

Rai Way conferma le aspettative di crescita dell’adjusted ebitda per l’esercizio in corso mentre dal punto di vista operativo registra l’avvio “spedito” delle attività di piano.

“Siamo soddisfatti dei risultati del primo semestre: in attesa del contributo delle nuove iniziative, continuiamo a garantire una crescita stabile di ricavi e margini anche per merito di una costante attenzione all’ottimizzazione dei costi. Alla luce di ciò, aumenta la fiducia sui target di crescita dell’ebitda per il 2024“, commenta Roberto Cecatto. “Allo stesso tempo, rimaniamo vigili su opportunità che il mercato dovesse offrire per accelerare la nostra strategia“.

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