“Ho già detto come la penso sui rischi di questa operazione sul delicato mercato dei libri. Ma ho anche ripetuto dal primo minuto che il governo non può e non deve intervenire. Sarà semmai l’Autorità Antitrust secondo la legge a valutare come sempre, e nella sua totale indipendenza”, l’operazione di acquisto di Rcs Libri da parte di Mondadori, ha dichiarato all’Ansa il ministro dei Beni culturali, Dario Franceschini. “È troppo rischioso che una sola azienda controlli metà del mercato” aveva detto il ministro. Ma “Ci sono organi e Autorità che valuteranno in base alle norme tutti i profili dell’operazione”.
A firmare il contratto per la cessione dell’intera partecipazione detenuta in Rcs Libri ad Arnoldo Mondadori Editore, a un prezzo di 127,5 mln di euro, è stato l’amministratore delegato di Rcs Pietro Scott Jovane (nella foto). Il perimetro dell’operazione, spiega Rcs in una nota, comprende l’intera quota (pari al 99,99%) posseduta da Rcs in Rcs Libri, con le sottostanti partecipazioni (che al closing includeranno il 94,71% di Marsilio Editore), ad esclusione del 58% posseduto in Adelphi Edizioni, che verrà ceduta al socio Roberto Calasso. Il prezzo dell’operazione, spiega il comunicato, potrebbe aggiustarsi di più o meno 5 milioni di euro “sulla base di predeterminati obiettivi economici legati ai risultati 2015 di Rcs Libri” e un earn-out a favore di Rcs fino a 2,5 milioni “al verificarsi di talune condizioni riferite ai risultati aggregati 2017 delle relative attività librarie”.
Il corrispettivo dell’operazione permetterà a Rcs da un lato di “disporre di risorse finanziarie per gli investimenti di sviluppo del business, dall’altro di rafforzare la propria struttura finanziaria e di procedere nel percorso di ridefinizione dei principali termini del contratto di finanziamento in essere con gli istituti finanziatori”, spiega il gruppo editoriale. Il perfezionamento dell’operazione, a questo punto, è soggetto all’approvazione delle competenti autorità regolatorie, ma “eventuali provvedimenti di autorizzazione condizionata – conclude Rcs – non pregiudicheranno il completamento dell’operazione e non comporteranno modifiche delle condizioni economiche per Rcs”.
Sulla cessione è intervenuto questa mattina in diretta ad Agorà su Rai 3 Paolo Mieli, presidente di Rcs libri (“ancora per qualche mese”, ha sottolineato): “Rizzoli e Mondadori sono come Coppi e Bartali – ha detto – è normale che la fusione faccia clamore. In futuro nasceranno gruppi editoriali sempre più grandi. Non dobbiamo preoccuparci né opporci. La competizione europea e mondiale si gioca tra colossi dell’editoria, cui si affiancano magari casi editrici più piccole. E’ ridicolo descrivere questa operazione come una manovra autoritaria”.
“Ora siamo pronti per una nuova fase di sviluppo nel ‘mestiere’ più antico di Mondadori, il più solido e nel quale vantiamo una tradizione di eccellenza e innovazione”, commenta Ernesto Mauri, amministratore delegato di Mondadori. Grazie all’acquisizione “si aprono dunque nuove prospettive di crescita per il nostro Gruppo, in un clima di fiducia: il risultato raggiunto – conclude – deve essere il punto di partenza, una tappa fondamentale nella storia più che centenaria di Mondadori che ci sprona ad andare avanti con rinnovato
entusiasmo”.
Marina Berlusconi, presidente della Arnoldo Mondadori editore, parla di “un’operazione di cui siamo particolarmente orgogliosi. Un rilevante investimento, da parte di una grande azienda italiana, in un settore nobile e speciale come quello del libro”. “Le dinamiche del settore spingono in tutto il mondo gli editori a unire le forze – prosegue – Un processo che in Italia, dove gli operatori hanno dimensioni molto più piccole rispetto a quelli degli altri principali Paesi, risulta ancora più necessario. L’acquisizione della Rcs Libri va in questa direzione”. “Siamo determinati – conclude – a mettere tutto l’impegno necessario per tutelare e valorizzare quel sistema di eccellenze editoriali e culturali di cui la Mondadori si trova al centro”.