Il 2021 sarà l’anno del sorpasso per la tv via internet rispetto al digitale terrestre. Per adesso però, cresce il fatturato delle televisioni italiane (+1,8% nel 2018 sull’anno prima), con il primato di Mediaset, unica italiana a respiro internazionale grazie soprattutto alla sua presenza in Spagna.
E’ quanto emerge dal Report Tv dell’Area Studi Mediobanca, che analizza i principali gruppi televisivi italiani nel periodo 2014-2019 con un confronto con i maggiori gruppi televisivi europei privati e pubblici. Il report contiene, inoltre, un’analisi delle dinamiche più recenti e prospettiche del settore.
I ricavi degli operatori italiani crescono, secondo lo studio, ma dal 2021 la tv via internet sarà la più diffusa, con 9,2 milioni di abitazioni rispetto ai 5,9 milioni del 2019. Mediaset prima per fatturato ma considerando i soli ricavi nazionali la più ricca è Sky Italia. In generale, sia in Italia che in Europa, le Tv private a controllo statunitense primeggiano per fatturato aggregato. La Rai è la televisione pubblica meno cara per i contribuenti, più redditizia e la più vista in Europa. Mediaset al secondo posto in Europa per solidità finanziaria.
Rimane invariato il peso del comparto sul Pil nazionale, pari allo 0,5%. Il mercato radiotelevisivo si conferma, inoltre, fortemente concentrato, con i tre operatori principali (Rai, Mediaset e Sky Italia) che detengono congiuntamente il 90% circa dei ricavi televisivi totali. I principali operatori televisivi italiani sono: Mediaset, Sky, Rai, Walt Disney, Discovery, Viacom, Fox Networks e La7, e nel 2018 hanno fatturato complessivamente 10 miliardi (+0,2% sul 2017 e +7,2% sul 2014).
Gran parte dei ricavi della Tv in chiaro è realizzata da Rai (47,3%) e Mediaset (34,3%), seguite da Discovery (4,3%), La7 (2,6%) e Sky (2%). Per quanto riguarda la Tv a pagamento, il maggior operatore è Sky, che determina da sola l’80,3% del fatturato, seguita da Mediaset (12,4%). Questo comparto si conferma in buona salute grazie all’aumento dei ricavi da abbonamenti (+3,8%) che compensa parzialmente il calo dei ricavi da pubblicità (-5,6%), dovuto essenzialmente alla cessazione dei servizi di Mediaset Premium.
Secondo le previsioni ITMedia Consulting, nel 2021 la Broadband Tv (Tv tramite internet) diventerà la piattaforma leader per diffusione in Italia superando anche il digitale terrestre e raggiungendo 9,2 milioni di abitazioni rispetto ai 5,9 milioni del 2019 (Cagr +25%). Un traguardo che vedrà scendere notevolmente sotto il 90% dei ricavi totali televisivi nazionali la quota dei tre maggiori operatori. Grazie soprattutto a fusioni, acquisizioni e alleanze, si prevede poi che il mercato Vod (Video on demand) in Europa Occidentale supererà nel 2022 quota 10 miliardi di euro di giro d’affari totale, con tassi di crescita a doppia cifra (+12%). A livello più ampio, la Tv continuerà a essere il principale canale ma, per contenere l’avanzata dei servizi OTT, secondo Mediobanca è prevedibile prosegua il consolidamento del settore, come sta accadendo con il progetto “pan-europeo” di Mediaset finalizzato a integrare il mercato italiano e quello spagnolo.
In Europa il giro d’affari del mercato televisivo privato è pari a 100,3 miliardi di euro nel 2018 (+2% sul 2017). A crescere secondo ITMedia Consulting è soprattutto la Tv a pagamento (+4,3% sul 2017). Per la televisione pubblica è la Germania detiene il servizio radiotelevisivo pubblico col maggior fatturato (8,7 miliardi nel 2018), addirittura tre volte rispetto a quello italiano (2,6 miliardi). La Germania è capofila anche per crescita del giro d’affari nel 2018 (+2% sul 2017), davanti alla Francia (+0,3%); in contrazione i ricavi della Spagna (-0,4%), dell’Italia (-1,7%) e del Regno Unito (-2,6%). La Germania risulta prima anche in base ai ricavi della Tv pubblica per abitante: 105 euro per ogni tedesco, 99 euro per ogni britannico, 58 euro per ogni francese e 42 euro per ogni italiano.
L’Italia si distingue, però, per redditività industriale: la Tv pubblica italiana è l’unica col segno positivo in Europa, con un margine ebit del 2,6%. Marginalità negativa, invece, per Francia (-0,3%), Spagna (-0,7%) e Regno Unito (-0,8%). L’Italia infine vanta il canone più basso fra i maggiori Paesi europei, inferiore anche alla media europea (0,25 euro al giorno per abbonato contro una media europea di €0,37). La Rai è anche la tv pubblica più seguita in Europa (36,3% di share nel giorno medio nel 2018), più della Bbc (30,9%), di France Télévisions (28,4%) e delle tedesche Ard (27,6%) e Zdf (20,7%).