Tutela dei diritti maturati dagli operatori e rispetto della legge.
Sono i due principi che il nuovo ordinamento automatico dei canali,
su cui l’Agcom ha predisposto uno schema di regolamento da
sottoporre a consultazione pubblica, dovrà rispettare. A
precisarlo il viceministro alle Comunicazioni, Paolo Romani.
''In seguito alla mozione presentata da 50 parlamentari
della maggioranza per tutelare le emittenti locali, all'appello
del governatore della Sardegna Ugo Cappellacci, oltre ad istanze di
associazioni di emittenti e di consumatori – afferma Romani in una
nota – sottolineo la necessità del rispetto dei principi stabiliti
dalla legge e della tutela dei diritti maturati da tutte le
componenti del sistema nella predisposizione del regolamento sulla
numerazione automatica dei canali della televisione digitale
terrestre da parte dell'Autorità delle
Comunicazioni''.
''La posizione di un canale sul telecomando, vero e proprio
indicatore dell'avviamento di impresa delle emittenti
analogiche è destinata ad assumere una funzione ancora piu'
importante con lo sviluppo della televisione digitale terrestre –
prosegue il viceministro -. Una sintonia automatica ben
disciplinata consente, infatti, all'utente di orientarsi tra i
numerosi canali e a chi fornisce e investe sui contenuti di essere
facilmente riconosciuto e memorizzato. Il sostanziale fallimento
dell'autodisciplina tra gli operatori e il caos riscontrato
nelle regioni già digitalizzate, ha reso necessaria
l'introduzione, nel recente decreto legislativo n.44, di una
norma primaria tale da consentire una sintonizzazione automatica
basata su principi di equità, trasparenza e non discriminazione,
supportata da un adeguato impianto sanzionatorio in caso di
violazione''.
''Fondamentali, tra quelli inseriti nell'articolo 5 del
decreto, sono i principi della 'garanzia della semplicità
d'uso del sistema di ordinamento dei canali', del
'rispetto delle abitudini e preferenze degli utenti, con
particolare riferimento ai canali generalisti nazionali e alle
emittenti locali' e di quello in cui è detto che 'nel
primo arco di numeri si dovranno prevedere adeguati spazi di
numerazione che valorizzino la programmazione delle emittenti
locali di qualità e quella legata al
territorio'''.
''Il ministero, nella sua duplice posizione di soggetto che
ha fortemente voluto la norma sull'ordinamento automatico dei
canali e che, al tempo stesso, dovrà provvedere
all'assegnazione dei rispettivi numeri, vigilerà con
attenzione affinché la potestà regolamentare dell'Autorità
in materia di pianificazione della numerazione venga esercitata, lo
ribadisco – conclude Romani – nel rispetto rigido delle norme di
legge e con la dovuta attenzione alla tutela dei diritti di tutti
gli operatori del settore''.