“L’interrogativo che si pone è quello di comprendere se il Governo, dopo quarant’anni, voglia ancora un sistema radiotelevisivo basato anche sull’emittenza locale. Se la risposta fosse positiva è evidente che occorre un immediato cambiamento di rotta, con la previsione di un serio progetto politico che, nel riaffermare il ruolo dell’emittenza locale, definisca, in un’ottica di salvaguardia del pluralismo sul territorio, prospettive e percorsi che diano certezza alle imprese che intendano continuare a investire nel settore, favorendo la ripresa del mercato pubblicitario, eliminando l’eccessiva e ingiustificata burocrazia, attuando decisi interventi di semplificazione e di liberalizzazione e aprendo la strada alla conversione dell’ormai vecchio modello di emittente locale in quello di azienda multimediale del relativo territorio”.
Lo ha detto Marco Rossignoli, coordinatore Areanti-Corallo e presidente di Aeranti, aprendo con la propria relazione annuale sullo stato dell’emittenza locale l’edizione 2016 del Radio-Tv Forum Aeranti-Corallo, quella del quarantennale dell’attività dell’emittenza radiotelevisiva locale italiana dopo la sentenza della Corte Costituzionale del 28 luglio 1976. All’evento hanno partecipato Antonello Giacomelli, sottosegretario alle Comunicazioni, Felice Blasi, presidente del coordinamento nazionale dei Corecom, e Daniela Scano, componente della segreteria e responsabile informazione emittenza radiotelevisiva locale della Fnsi.
“Quarant’anni fa – afferma Rossignoli – le radio e le tv locali hanno rivoluzionato il modo di fare informazione nel nostro paese, aprendo le porte al pluralismo e consentendo, quindi, a tutti cittadini italiani di essere più liberi e più consapevoli. Quella che oggi è un’ordinaria trasmissione radiotelevisiva privata quarant’anni fa rappresentava, invece, la fine del monopolio statale e, allo stesso tempo, l’inizio di una nuova era per l’informazione”.
“Il comparto radiotelevisivo locale è ora, però, in grande difficoltà e sta rischiando un forte ridimensionamento. A seguito della forte contrazione del mercato pubblicitario, dei cambiamenti tecnologici, dei nuovi modi di fare impresa radiotelevisiva, sarebbero state necessarie scelte governative strutturali per accompagnare efficacemente il comparto fuori dall’attuale stato di crisi. Al contrario – aggiunge – nulla, in questo senso, è stato fatto e, addirittura, sono state assunte, su iniziativa del Governo, una serie di scelte legislative che hanno più volte rimesso completamente in discussione il ruolo dell’emittenza locale, generando una situazione di incertezza permanente che ha impedito e sta impedendo qualsiasi programmazione aziendale da parte delle imprese”
Rossignoli ha poi evidenziato il “totale dissenso” di Aeranti-Corallo dai provvedimenti legislativi e regolamentari assunti negli ultimi anni, in materia di uso delle frequenze:”Le criticità di tali provvedimenti – ha sottolineato – sono confermate dalla circostanza che gli stessi, a oggi, non hanno ancora trovato attuazione, con ciò alimentando ulteriormente lo stato di permanente incertezza in cui il settore si trova a operare. Occorre superare questa situazione, in modo tale che le tv locali possano pensare a fare impresa e non soltanto a rispettare continui, complessi e onerosi adempimenti burocratici”.
Quanto alla radiofonia Rossignoli, ha sottolineato che l’Agcom ha recentemente dato un’accelerazione al processo di digitalizzazione delle trasmissioni radiofoniche: “L’Autorità – ha detto – ha tuttavia assunto tali provvedimenti senza che vi siano risorse frequenziali quantitativamente sufficienti per permettere a tutte le radio locali e nazionali, aventi titolo, di poter avviare le trasmissioni digitali anche nelle altre aree del Paese. In questo modo – ha aggiunto – si rischia di creare una situazione insostenibile perché vi sono aree, come quelle relative ad alcune regioni che si affacciano sulla costa adriatica, dove le radio nazionali stanno operando con impianti sperimentali, mentre le radio locali non hanno frequenze disponibili”.
Secondo Luigi Bardelli, componente dell’esecutivo Aeranti-Croallo e presidente Corallo, “Occorre essere consapevoli che, in un mondo sempre più globalizzato, vi sarà sempre una forte esigenza di emittenza locale, che è emittenza di prossimità, capace di ricostituire le nostre comunità”.