Polimi, com’è cambiata la tv nell’ultimo decennio
Il Politecnico di Milano presenta un rapporto sulle trasformazioni della tv negli ultimi 10 anni, dal boom dei canali alle nuove modalità di fruizione.
Le trasformazioni della tv negli ultimi dieci anni sono al centro del nuovo rapporto stilato da Francesco Siliato, professore di Sociologia dei processi culturali e comunicativi al Politecnico di Milano, in collaborazione con lo Studio Frasi. Una rivoluzione così grande non si vedeva, forse, dalla stessa introduzione del televisore nella quodianità degli italiani, ed è dovuta soprattutto a due novità tecnologiche: il digitale terrestre e il boom di dispositivi di telefonia mobile.
Lo studio si intitola proprio “I dieci anni che hanno rivoluzionato la tv”, e prende in esame diversi aspetti della nuova televisione, dalla rilevazione degli ascolti alle modalità di fruizione del palinsesto, dalla trasmissione con nuovo segnale digitale a quella che passa tramite il satellite e la connessione internet adsl, fino appunto alla proliferazione dei canali.
Questo è uno dei cambiamenti che salta maggiormente all’occhio: dieci anni fa i telespettatori italiani potevano fare zapping solo fra 7 canali, oggi ne hanno a disposizione ben 197 (sebbene non tutti, ovviamente, godano dello stesso favore di pubblico, ndr).
L’aumento dei canali, del resto, non sembra aver inciso sui gusti televisivi della platea. Il calcio si conferma il vero grande catalizzatore dell’attenzione (Mondiali 2006) , seguito – tra alti e bassi di share – dal Festival di Sanremo, da alcuni blockbuster cinematografici (Il Gladiatore, ad esempio) e dalle immancabili fiction (Il Commissario Montalbano, Il Maresciallo Rocca, e altre). L’unica new entry sono i talent show musicali e non, da X Factor ad Amici di Maria de Filippi.
È la tecnologia, però, a farla da padrona nel nuovo panorama televisivo. La moltiplicazione dell’offerta si è sviluppata su due fronti, uno quantitativo e uno qualitativo. Il primo, veicolato principalmente dall’adozione del digitale terrestre, ha visto crescere il numero delle emittenti. Il secondo, trainato anche da pc, tablet e smartphone, ha determinato la creazione di contenuti editoriali diversi, spesso pensati esclusivamente per la fruizione da questi dispositivi.
Il mobile ha raggiunto l’obiettivo mancato dalla tv via internet, arrestata dalla scarsa diffusione della banda larga nel Paese. Smartphone e tablet sono attualmente i migliori amici della tv, non solo perché garantiscono la visione dei programmi (anche in differita e on demand), ma perché ne “allungano la vita”, grazie alle possibilità di interazione e commento sui social network.
“La tv aveva perso centralità – ha spiegato Siliato – che adesso sta riacquisendo incredibilmente grazie ai social media. Facebook e Twitter stanno riaggregando un pubblico sparpagliato riportandolo a guardare la tv per commentarla. Un fenomeno evidente con le ultime due edizioni del Festival di Sanremo, ma anche con Crozza. La tv sta interpretando un desiderio di comunità che si è riaffermato con la crisi economica”.