per favorire l’accesso di terzi alla sua piattaforma tecnica.
Si chiuderebbe in questo modo l’istruttoria per abuso di
posizione dominante aperta dopo il ricorso di Conto Tv di Marco
Crispino, secondo cui le condizioni imposte da Sky erano state
definite in maniera non trasparente e non riflettevano i costi
sottostanti del gruppo di Murdoch. Il presidente dell’autorità
garante della concorrenza e del mercato, Antonio Catricalà,
deciderà, pertanto, di ricorrere contro la sentenza del Tar del
Lazio che ieri ha pubblicato le motivazioni della bocciatura
dell’ok dell’Antitrust del 18 gennaio al via libera alla Lega
dopo i nuovi impegni per la vendita dei diritti tv. Una decisione
che potrebbe riaprire la partita dei diritti televisivi delle
partite del campionato di calcio di serie A e che trova la
soddisfazione di Conto Tv (“ora la Lega Calcio deve rifare un
nuovo bando di assegnazione dei diritti del calcio”, aveva
dichiarato euforico Crispino all’indomani della sentenza del
Tar del Lazio). Per il tribunale amministrativo, dunque, la Lega
opera in posizione dominante e il bando per i diritti satellitari
doveva essere diviso in due gruppi di squadre e non venduto in
blocco a Sky per 1149 milioni per due anni. L’Antitrust
punterà su un conflitto palese di competenze: quale autorità
decide se c’è o no un trust?
I presidenti sono allarmati: se venerdì prossimo il tribunale di
Milano sospenderà i contratti con Sky non faranno partire i
campionati per mancanza di soldi. Sky garantisce il 53% del
fatturato. Maurizio Beretta, presidente della lega Calcio, era
convinto di poter già contare sui 580 milioni di euro all’anno
che gli uomini di Rupert Murdoch avrebbero messo sul tavolo di
Via Rosellini. Nel frattempo già due assemblee di Lega si sono
occupate della divisione della torta milionaria. Al netto della
mutualità che spetta ai cadetti, i soldi verranno divisi secondo
parametri ben definiti per legge: il 40 per cento in parti
uguali; il 30 per cento per bacino d’utenza; e il 30 secondo i
risultati sportivi conseguiti (i punteggi assegnati sono gli
stessi dei ripescaggi). Ma il tribunale amministrativo ha
rovinato la festa e Catricalà vuol far rispettare le regole.
“Se le valutazioni del Tar saranno di carattere formale ci
inchiniamo alla sentenza. Eseguiremo gli ordini e riprenderemo la
procedura dal punto di errore – aveva dichiarato qualche giorno
fa in un’audizione in commissione Finanze al Senato – Ma se il
Tribunale esprimerà valutazioni nel merito, l’Antitrust
ricorrerà al Consiglio di Stato dal momento che la valutazione
di mercato la possiamo fare solo noi”. E così, in effetti,
sarà.
Intanto, dopo un confronto, atteso per domani, con gli uffici
della Commissione Ue, l’Antitrust deciderà sugli impegni
presentati da Sky nei mesi scorsi e ulteriormente ampliati e
migliorati in seguito. Gli impegni prevedono, tra l’altro, che
Sky “dettagli nella propria contabilità regolatoria le
condizioni economiche di accesso alla piattaforma imputate alla
propria divisione interna Disco, l’introduzione di una
procedura aziendale ad hoc per i negoziati di Sky con i soggetti
editori di canali in forma codificata potenzialmente interessati
all’accesso alla piattaforma che preveda precisi obblighi di
trasparenza sul diritto di accesso, e la definizione di una
procedura certa e rapida per l’avvio della negoziazione dei
contratti di accesso”.