La Tv spagnola nel 2010 non trasmetterà più la pubblicità se non
in casi in cui si tratti di eventi sportivi o culturali
riconosciuti come servizio pubblico. Dopo la Francia di Sarkozy,
infatti, anche la Commissione Costituzionale del Congresso spagnolo
ha approvato il nuovo modello di finanziamento dell’emittente
pubblica Rtve.
La Commissione ha stabilito che a coprire le risorse necessarie
alla Tv dello Stato dopo il drastico taglio pubblicitario voluto
dal governo Zapatero saranno le società televisive e le compagnie
telefoniche. Le prime dovranno versare un’aliquota del 3% nel
caso si tratti di canali televisivi commerciali e del 1,5% nel caso
delle pay-tv; per quanto riguarda gli operatori di Tlc, questi
dovranno devolvere, invece, lo 0,9% dei ricavi lordi registrati nel
2008. Le compagnie telefoniche interessate sono Telefonica,
Vodafone e France Telecom e per le Tv Gestevision Telecinco del
Gruppo Mediaset, Antena 3 de Television, Promotora de Informaciones
Sa, Cuatro e La sexta.
Per evitare pagamenti sproporzionati, la Commissione ha limitato le
aliquote delle tv “aperte” al 15% e di quelle a pagamento al
20% del totale incasso supposto di Rtve, che si aggirerà intorno
ai 1.200 milioni di euro nel prossimo bilancio, mentre il tetto
massimo per gli operatori telefonici sarà del 25%. Questa tassa è
obbligatoria però solo per gli operatori che offrono servizi
audiovisivi.
Al bilancio della Tv pubblica andrà anche parte della tassa già
esistente sull’utilizzo delle frequenze radio, in più lo Stato
contribuirà con altri 550 milioni di euro. Ora il testo dovrà
essere dibattuto in Senato perché la legge possa entrare in vigore
a settembre, anche se la pubblicità continuerà ad essere
trasmessa fino al 2010 per dare la possibilità all’emittente
pubblica di concludere i contratti pubblicitari già sottoscritti.
Quest’anno la televisione pubblica prevede di incassare quasi 500
milioni di euro dalle entrate pubblicitarie.