Stop al Tele-marketing. Ecco la proposta bipartisan

Pubblicato il 26 Mag 2009

Presentato oggi alla sala stampa della Camera dei deputati un
disegno di legge bipartisan per la riforma del tele-marketing in
Italia realizzato con il contributo scientifico dell'Istituto
italiano per la Privacy. Ad illustrare il contenuto della proposta
i deputati Benedetto Della Vedova (Pdl) e Sandro Gozi (Pd) membri
dell'Intergruppo parlamentare sulla privacy e i senatori Lucio
Malan (Pdl), Enzo Bianco e Giovanni Legnini (Pd).

"Abbiamo disegnato un progetto di riforma che aiuterà a
risolvere, finalmente, il problema delle telefonate indesiderate a
scopo promozionale in Italia", spiega Luca Bolognini,
presidente dell'Istituto Italiano per la Privacy, e aggiunge
"La proposta di legge prevede il passaggio al modello
"opt-out", già in uso in diversi Paesi tra cui Francia e
Regno Unito: chi non vorrà più essere disturbato, potrà
iscriversi in un registro pubblico tenuto dal Garante e avere così
la certezza di non ricevere più chiamate commerciali. Gli
operatori che sbaglieranno, pagheranno pesanti sanzioni. Si tratta
di un sistema che libera il mercato e al contempo garantisce i
cittadini, oggi snervati dall'impossibilità oggettiva di
difendersi dalle continue invasioni telefoniche della loro
privacy".

Da domani, il testo del disegno di legge con relativa nota
introduttiva sarà reso disponibile anche sul sito
dell'Istituto Italiano per la Privacy.

"L’invadenza commerciale non si combatte coi divieti
assoluti o con l’illusione della richiesta di un consenso
preventivo a ciascun consumatore. L’attuale legge – ha detto
Benedetto Della Vedova -, tanto restrittiva quanto inefficace, non
ha limitato le telefonate moleste e ha indotto molte imprese
all’alternativa fra un tele-marketing illegale e la perdita secca
di quote di mercato. Dopo anni di esperienza, è arrivato il
momento di allinearci a Regno Unito e Francia. Si deve istituire un
registro nazionale, tenuto dal garante privacy a spese delle
aziende, di tutti gli abbonati che non vogliono ricevere
comunicazioni commerciali. Onere per il consumatore di iscriversi
alla lista se non vuole essere disturbato. Obbligo per le aziende
di consultare la lista e di non telefonare ai consumatori che hanno
detto di ‘no’, pena l’incorrere in multe pesanti. E infine,
obbligo di rendere identificabile la linea dei call center, al
momento in cui chiamano, per facilitare i controlli sulle
infrazioni". Secondo Sandro Gozi, “occorre bilanciare
l’interesse delle imprese ad ampliare i bacini di clientela con
la protezione degli spazi privati dei consumatori. Certo, nessun
utente può essere costretto a subire telefonate commerciali
indesiderate. Però c’è bisogno di etica della responsabilità.
Responsabilità dell’impresa di scegliere se rispettare una legge
semplice e ragionevole, o agire nell’illegalità e pagarne
davvero le conseguenze. Responsabilità del consumatore di dedicare
pochi minuti a un sacrosanto gesto di libertà, che ha un prezzo
per il mercato, e che finalmente gli darà certezza di non essere
più disturbato".

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