MEDIA

Streaming, Amazon muove sull’Europa per contrattaccare Hulu e Roku

La società di Jeff Bezos punta sul rafforzamento del suo Imdb come sfida alla futura concorrenza di Apple e Disney. Obiettivo la conquista di nuovi mercati con servizi sia Svod sia adv-based

Pubblicato il 20 Giu 2019

amazon prime

Il mercato dello streaming video sta subendo una accelerazione. Davanti c’è Netflix, con 149 milioni di utenti a pagamento, e dietro segue Amazon, che offre nel pacchetto di Prime anche l’accesso al video per 100 milioni di utenti. Ma quel che sta cambiando è la geografia degli attori, e per questo Amazon prepara la contromossa.

Nelle scorse settimane Apple e Disney hanno messo sul tavolo le loro carte per i due servizi “plus” che nelle intenzioni devono andare a competere con Netflix. Il rischio per Amazon adesso è quello di finire accerchiata: un leader di mercato davanti e gli sfidanti in rapida crescita alle spalle. Anche per questo, cioè per sparigliare, l’azienda ha deciso di potenziare il suo secondo servizio di streaming, finora di basso profilo, aprendolo all’Europa e a nuovi contenuti per cercare di conquistare quote e mettere in difficoltà i servizi di Roku e Hulu (controllata da Disney e nella complessa fase di transizione che l’accelerazione della strategia dell’azienda guidata da Bob Iger sta richiedendo).

Imdb (Internet movie database), nato come sito indipendente con schede di film e telefilm, ma poi comprato da Amazon per trasformarlo in una sorta di catalogo ragionato dei prodotti venduti nel sito di e-commerce, ha infatti anche una componente di streaming sinora limitata a interviste ad attori e registi famosi, trailer di film e corti e miniserie. L’intenzione chiarita da Amazon è quella di rendere Imdb Freedive un servizio di streaming di serie televisive popolari (soprattutto di catalogo) e film di Hollywood, basate su un modello supportato dalla pubblicità.

E adesso infatti Imdb Freedive si trasforma in Imdb Tv e va a conquistare uno spazio che è quello di “grande” tra gli indipendenti come ad esempio Roku e Hulu, o come l’italiana Chili. Assieme al rebranding si allarga in maniera massiccia il catalogo dei titoli – nei prossimi mesi Amazon ha dichiarato che arriveranno “migliaia di nuovi titoli – e si presenta come un possibile soggetto anche per sbarcare in Europa più avanti nel corso dell’anno.

Secondo Jeff Bezos, il patron di Amazon, il mercato dello streaming basato su pubblicità, e quindi gratuito dal punto di vista dell’impegno degli utenti (un po’ come la televisione generalista in chiaro) è la prossima possibilità per chi vuole competere nel mercato. E muoversi su due piani diversi, Prime Video a pagamento e Imdb Tv con la pubblicità, può dare la possibilità di coprire una fetta di mercato altrimenti impossibile.

Secondo alcune analisi indipendenti, in questi ultimi mesi ha ricominciato a crescere la pirateria video, cioè il download o lo streaming illegale di contenuti di prima visione. La causa, secondo le analisi, sarebbe l’eccessiva frammentazione del mercato dello streaming: se fino a oggi uno-due aziende potevano dominare il mercato, la nascita di un numero eccessivo di fornitori di servizio con contenuti esclusivi porta come conseguenza il problema della frammentazione. Gli appassionati per poter seguire le serie televisive e guardare i film di loro interesse dovrebbero abbonarsi a troppi servizi, pagando sostanzialmente troppi soldi. La pirateria torna ad essere una alternativa più scomoda ma decisamente più economica.

Sulla competizione che sta montando in questi mesi nel settore dello streaming sia Roku che Hulu hanno due posizioni di relativa forza. Soprattutto Roku ha una diffusione fortissima nel settore delle smart-tv, dove il suo sistema operativo è presente in un apparecchio su tre tra quelli venduti negli Usa e quasi 30 milioni di abbonati. Poco sopra i 26 milioni c’è anche Hulu, che offre sia un piano privo di pubblicità che uno più economico con supporto pubblicitario.

Secondo alcuni analisti la posizione delle due aziende è tale da rendere molto difficile per Amazon riuscire a insidiarle “dal basso”, anche se adesso il cambiamento di scenario dettato dall’arrivo di Apple e dalla trasformazione in corso per quanto riguarda Disney e quindi Hulu potrebbe creare una situazione molto differente.

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