Più servizi in streaming si sceglie di includere in un unico pacchetto, più si risparmierà rispetto al costo mensile dei singoli abbonamenti per lo sport e l’intrattenimento. A rilevare questa nuova tendenza è il nuovo report dell’osservatorio SosTariffe.it, secondo cui i bundle che comprendono più piattaforme consentono di risparmiare fino al 56% rispetto al prezzo di listino di ogni servizio.
La nuova strategia di mercato risponde da una parte alla continua crescita dell’offerta, con i servizi in streaming di film, serie Tv e contenuti per bambini e documentari on demand che continuano a crescere al fianco di quelli dedicati ai contenuti sportivi in diretta, andando ad affiancarsi alla Tv tradizionale e alle Pay tv. Grazie alle offerte a pacchetto, sottolinea SosTariffe.it, gli utenti hanno la possibilità di “attivare, spesso con abbonamenti senza vincoli, dei bundle caratterizzati da un unico canone mensile e dalla possibilità di accedere a più servizi di streaming”.
Secondo i risultati dello studio, le soluzioni più frequenti prevedono due servizi inclusi nel pacchetto. A disposizione degli utenti, però, ci sono anche tante altre opzioni con combinazioni differenti dei principali servizi di streaming TV fino a pacchetti composti da cinque diverse servizi in un’unica offerta.
Andando a vedere nel dettaglio di che cifre si tratta, la ricerca di SosTariffe.it evidenzia che le offerte con 2 servizi di streaming inclusi, hanno un costo medio mensile di 16,67 euro con un risparmio medio del 33% ed un risparmio massimo del 43% rispetto all’attivazione separata delle varie offerte. Passando ai bundle con tre servizi di streaming, il costo mensile sale a 21,63 euro con un risparmio medio del 45% ed un risparmio massimo del 56%, il più conveniente tra quelli rilevati. A seguire le offerte con 4 servizi hanno un costo medio mensile di 45,90 euro, per un risparmio medio del 35% e un risparmio massimo del 40%. Infine le offerte composte da 5 servizi hanno un costo medio mensile di 40,45 euro, con un risparmio medio del 47% e un valore massimo del 55%.
La ricerca Amdocs
Durante la pandemia gli italiani hanno dedicato circa 8 ore delle proprie giornate a guardare la Tv o ad attivare servizi di streaming musica, video e giochi. Un dato che cresce del 50% rispetto al periodo pre-Covid. Emerge da una ricerca Amdocs.
Per lo streaming – nel pieno delle restrizioni – il tempo speso per la fruizione di contenuti online tocca, in media, le 3 ore e 23 minuti al giorno contro le 2 ore e 10 minuti del periodo pre-pandemia. In aumento anche il tempo passato di fronte alla TV che, dalla media delle 3 ore e 18 minuti, supera il muro dei 240 minuti per una media italiana di 4 ore e 26 minuti.
La somma porta a un totale di quasi 8 ore al giorno spese dagli italiani nella fruizione di contenuti. Un valore che prima del Covid non arrivava alle 5 ore e 30 minuti (-43%).
La pandemia ha decisamente accelerato l’accesso ai servizi di contenuto: quasi un italiano su due (48%) dichiara, infatti, di essere ricorso all’acquisto o all’upgrade di abbonamenti quali Netflix, Amazon Prime, Hulu, YouTube Premium, Apple Music e Spotify.
Anche l’utilizzo di internet è stato ampiamente rilevante durante la pandemia. Un terzo dei rispondenti (34%) ha confermato che la condivisione della banda con altri membri della famiglia ha interferito e condizionato l’uso della connettività rispetto al passato.
Nel dettaglio un italiano su due (51%) conferma la rilevanza assunta dalla connettività wi-fi in casa come mai prima d’ora, con un 45% del campione che dichiara l’interesse a migliorare la rete wi-fi e il 61% ad aumentare la velocità di internet.
Ben il 78% degli italiani dichiara di voler continuare a svolgere più attività online post-Covid. Tra le principali, le operazioni finanziare e lo shopping in ambito fashion e food.