Svolta storica per il settore del gioco con l’entrata delle sue
associazioni di categoria in Confindustria Servizi Innovativi e
Tecnologici. E’ il riconoscimento del passaggio del settore verso
una dimensione industriale e di servizi di rilevante impatto
economico, occupazionale e sociale per il Paese, per la quale ora
si chiede la giusta attenzione da parte di istituzioni e Governo.
L’adesione in Csit, avvenuta a giugno, è diventata ora operativa
con l’insediamento di un Comitato “Area Giochi &
Intrattenimento”, presieduto da Massimo Passamonti (presidente
Associazione Giochi e Società) che sarà coadiuvato da Gennaro
Parlati come vicepresidente. Il programma di lavoro del Comitato,
che accorpa le 5 associazioni della filiera del gioco –
Associazione Giochi e Società, As.tro-Assotrattenimento,
Acadi-Concessionari Apparecchi da Intrattenimento, Acmi-Costruttori
Macchine Intrattenimento, Federbingo – individua l’obiettivo
prioritario di stabilire piattaforme comuni sui temi della
fiscalità del settore giochi, della contrattualistica del lavoro
dipendente e della legalità.
“L’entrata del settore dei giochi in Confindustria Servizi
Innovativi e Tecnologici – sottolinea Ennio Lucarelli, vice
presidente di Csit con delega all’organizzazione – trova le sue
ragioni nell’evoluzione registrata, nel giro di pochi anni, da
questo tipo di attività, trasformatesi in servizi avanzati grazie
a nuove capacità imprenditoriali e al ricorso intensivo
all’Information and Communication Technology, che ne hanno
rapidamente accelerato il potenziale di crescita. Ora la
Federazione, insieme alle associazioni di categoria del Gioco, è
impegnata in un progetto di strutturazione della filiera, da cui
dovranno emergere assetti industriali idonei a sostenere il nuovo
modello di sviluppo, a elevata intensità di innovazione
tecnologica, verso cui il settore si sta indirizzando”.
La filiera industriale e di servizi che caratterizza l’industria
del gioco si è sviluppata negli ultimi anni grazie a ritmi di
crescita eccezionali. I numeri confermano ampiamente il fenomeno.
Nel 2008 il sistema-giochi ha fatturato circa 47,5 miliardi di
euro, equivalenti al 5% dei consumi delle famiglie, impiegando
oltre 70mila addetti e investendo in ricerca e sviluppo, brevetti e
software applicativi 5,4 miliardi di euro, pari allo 0,6% del
proprio fatturato, contro una media di 0,3% degli altri settori. Il
settore giochi è uno dei pochi per cui si prevedono condizioni di
crescita per il prossimo triennio, intorno al 15% annuo. D’altro
canto sono ormai 30 milioni i giocatori, pari a metà dell’intera
popolazione italiana, verso i quali ritorna il 68% degli importi
giocati, così che, nel 2008, il saldo netto per il sistema è
stato di circa 14,8 miliardi di euro.