Svolta per il game italiano, ora fa parte di Confindustria

Si insedia in Csit il comitato “Area giochi & intrattenimento” presieduto da Massimo Passamonti. Ennio Lucarelli: “Accelerazione del potenziale di crescita grazie al massiccio ricorso all’Ict”

Pubblicato il 01 Apr 2010

Svolta storica per il settore del gioco con l’entrata delle sue
associazioni di categoria in Confindustria Servizi Innovativi e
Tecnologici. E’ il riconoscimento del passaggio del settore verso
una dimensione industriale e di servizi di rilevante impatto
economico, occupazionale e sociale per il Paese, per la quale ora
si chiede la giusta attenzione da parte di istituzioni e Governo.
L’adesione in Csit, avvenuta a giugno, è diventata ora operativa
con l’insediamento di un Comitato “Area Giochi &
Intrattenimento”, presieduto da Massimo Passamonti (presidente
Associazione Giochi e Società) che sarà coadiuvato da Gennaro
Parlati come vicepresidente. Il programma di lavoro del Comitato,
che accorpa le 5 associazioni della filiera del gioco –
Associazione Giochi e Società, As.tro-Assotrattenimento,
Acadi-Concessionari Apparecchi da Intrattenimento, Acmi-Costruttori
Macchine Intrattenimento, Federbingo – individua l’obiettivo
prioritario di stabilire piattaforme comuni sui temi della
fiscalità del settore giochi, della contrattualistica del lavoro
dipendente e della legalità.

“L’entrata del settore dei giochi in Confindustria Servizi
Innovativi e Tecnologici – sottolinea Ennio Lucarelli, vice
presidente di Csit con delega all’organizzazione – trova le sue
ragioni nell’evoluzione registrata, nel giro di pochi anni, da
questo tipo di attività, trasformatesi in servizi avanzati grazie
a nuove capacità imprenditoriali e al ricorso intensivo
all’Information and Communication Technology, che ne hanno
rapidamente accelerato il potenziale di crescita. Ora la
Federazione, insieme alle associazioni di categoria del Gioco, è
impegnata in un progetto di strutturazione della filiera, da cui
dovranno emergere assetti industriali idonei a sostenere il nuovo
modello di sviluppo, a elevata intensità di innovazione
tecnologica, verso cui il settore si sta indirizzando”.

La filiera industriale e di servizi che caratterizza l’industria
del gioco si è sviluppata negli ultimi anni grazie a ritmi di
crescita eccezionali. I numeri confermano ampiamente il fenomeno.
Nel 2008 il sistema-giochi ha fatturato circa 47,5 miliardi di
euro, equivalenti al 5% dei consumi delle famiglie, impiegando
oltre 70mila addetti e investendo in ricerca e sviluppo, brevetti e
software applicativi 5,4 miliardi di euro, pari allo 0,6% del
proprio fatturato, contro una media di 0,3% degli altri settori. Il
settore giochi è uno dei pochi per cui si prevedono condizioni di
crescita per il prossimo triennio, intorno al 15% annuo. D’altro
canto sono ormai 30 milioni i giocatori, pari a metà dell’intera
popolazione italiana, verso i quali ritorna il 68% degli importi
giocati, così che, nel 2008, il saldo netto per il sistema è
stato di circa 14,8 miliardi di euro.

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