MEDIA

Caos Tv, lo switch off al Dvbt-2 slitta al 2023

Dal 1° settembre al 15 ottobre l’inizio della migrazione dei canali all’Mpeg4: gli utenti avranno più tempo per acquistare i nuovi apparecchi. E il passaggio al nuovo standard è rimandato di sei mesi

Pubblicato il 28 Lug 2021

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Slitta lo switch off del digitale terrestre. Secondo un documento presentato ieri dal Mise alle associazioni del mondo della Tv e dei rivenditori  la dismissione della codifica Mpeg2 a favore dell’Mpeg4 su standard Dvbt, dovrebbe essere avviata a partire dal 15 ottobre 2021, invece che dal 1° settembre, mentre la dismissione generalizzata della codifica Mpeg-2 sarà poi definita con un successivo  provvedimento, da emanare entro la fine del 2021.

Gli utenti avranno dunque più tempo per acquistare i nuovi apparecchi Tv in grado di leggere il nuovo standard.

L’attivazione del Dvbt-2 a livello nazionale sarà invece disposta a partire dal 1 gennaio 2023, invece che giugno 2022, “ritenendo necessario un periodo più ampio per l’implementazione a regime del nuovo standard”, spiega il ministero.

Verosimilmente il passaggio “obbligatorio” a Mpeg4 per tutti i canali, Rai e Mediaset compresi, slitta al 2022. A conferma di ciò, in audizione, Confindustria Radio TV ha parlato della forchetta temporale “gennaio-marzo 2022” per il passaggio a Mpeg4. Sempre in audizione, la Rai ha confermato di voler passare i canali “specialistici” in Mpeg4 il 15 ottobre, mentre gli altri resteranno in Mpeg2 fino a data da destinarsi.

Unica conferma: la cessione della banda 700 MHz alla telefonia, fissata per l’1 luglio 2022.

Il documento presentato modifica il decreto del Ministro dello Sviluppo Economico del 19 giugno 2019 alla luce degli effetti della pandemia.

“La diffusione degli apparecchi di ricezione televisiva ha avuto però un andamento su cui ha inciso non favorevolmente la situazione creata a seguito dell’epidemia del Covid19 – si legge infatti nel documento – Ed inoltre è necessario considerare che le misure economiche aggiuntive per il ricambio dei televisori obsoleti introdotte dalla legge 30 dicembre 2020, n. 178 potranno avere effetto a decorrere dal mese di agosto 2021. Pertanto è opportuno effettuare una valutazione dell’andamento della diffusione degli apparecchi televisivi che tenga conto della nuova tempistica delle azioni a supporto delle vendite dei citati ricevitori televisivi”.

“Il Mise – spiega Confindustria Radio Tv – ha preso atto dei ritardi sin qui accumulati rispetto alle tabelle di marcia previste dal Decreto Road Map del 19 giugno 2019 e ha ritenuto opportuno consultare i soggetti interessati per valutare la fattibilità tecnica di soluzioni alternative alle tempistiche per le operazioni tecniche di rilascio e attivazione delle frequenze nonché per il passaggio progressivo alle nuove tecnologie Mpeg-4 e Dvb-T2. Il Mise ha, quindi, illustrato il nuovo calendario nazionale che presuppone una riduzione dei tempi per il refarming delle frequenze passando da dieci a 6 mesi”.

Il nuovo calendario

Per Marco Rossignoli, coordinatore Aeranti-Corallo, “ il differimento a gennaio 2022 dell’inizio della  transizione non consente di pervenire alla attribuzione delle nuove  numerazioni Lcn nei termini previsti dalla ipotesi di nuova roadmap,  in considerazione dei tempi tecnici delle procedure previste dalla  legge.

“Per evitare – aggiunge Rossignoli – di effettuare un secondo  differimento, che minerebbe la credibilità dell’intera transizione e  causerebbe enormi difficoltà alle imprese, occorrerebbe fissare la  transizione in tutte le 19 aree tecniche previste dal Pnaf dal 1°  aprile 2022, per essere completata a giugno 2022”.

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