La joint venture Tim-Canal+ per creare un “anti-Netflix” si farà. Ma sarà formulata in modo diverso rispetto a quanto fatto finora. Il cda di Tim che si è riunito questa mattina ha preso atto che il term sheet sottoscritto con Canal+ è in scadenza il prossimo 18 gennaio e risulta ormai privo di effetti, senza che si sia giunti alla stipula dei contratti definitivi di joint venture. Conseguentemente, dice una nota della società, “risultano anche superate le deliberazioni di approvazione già assunte in data 20 ottobre e 5 dicembre 2017”.
Il negoziato volto alla conclusione di un accordo di collaborazione tra Time Canal+ nel settore dei contenuti, a supporto dei programmi di convergenza tra telco e media, sarà peraltro immediatamente riavviato, con l’obiettivo di una rapida conclusione. Lo scopo della joint venture è quello di produrre l’offerta video per i clienti TIM mediante l’acquisizione e la produzione di contenuti televisivi, oltre che di occuparsi di gestirne il relativo servizio.
L’offerta convergente di contenuti video è uno degli elementi principali del piano strategico 2018-2020 di Tim.
Alla luce delle indicazioni provenienti dalla Consob, e in coerenza con le osservazioni a suo tempo formulate dal Collegio Sindacale della Società, al progetto – che si qualifica come operazione con parte correlata, in quanto controparte di Tim è Canal+ International S.A.S., controllata indiretta di Vivendi, principale azionista e controllante di fatto di Tim (nella prospettazione fatta propria da Consob), nonché esercente attività di direzione e coordinamento – sarà applicata la procedura per l’effettuazione di operazioni con parti correlate di maggiore rilevanza, con conseguente coinvolgimento nel corso delle trattative di apposito Comitato composto da tutti i componenti indipendenti del Board. Detto comitato, presieduto dal Presidente del Comitato per il controllo e i rischi (Consigliere Calvosa), sarà chiamato a esprimere un parere vincolante su interesse, convenienza e congruità delle condizioni dell’iniziativa.
“Apprendiamo positivamente, dagli organi di stampa, dai media e in primis da un comunicato dell’Azienda, che l’offerta convergente di contenuti video è ritenuto dal CdA uno degli elementi principali del piano strategico 2018-2020 e che il Comitato per il controllo e i rischi (presieduto dalla Prof.ssa Calvosa), sarà chiamato a esprimersi sulla joint venture TIM & Canal+ attraverso un parere vincolante su interesse, convenienza e congruità delle condizioni dell’iniziativa” fa sapere Asati in una nota. “Dobbiamo ritenere che tale accordo, anche se espone Tim ad un impegno economico non trascurabile è da intendersi positivo e accresce l’offerta di servizi per i clienti, sollecitando anche il mercato della connettività”.
“In questo scenario dove resta inascoltata la voce di piccoli azionisti riuniti nella nostra associazione, dobbiamo registrare e apprezzare il lavoro straordinario del Collegio Sindacale, della Consob e dei Consiglieri indipendenti di Assogestioni. Adesso è il momento di sollecitare tutto il “governo” di questa Azienda affinché vengano assunte decisioni di interesse per tutti gli azionisti, compresi quelli di minoranza e compresi i moltissimi dipendenti azionisti che costituiscono certamente il miglior esempio di appartenenza”.