Sono passati solo sei mesi dal suo lancio, ma la piattaforma social “Truth”, creata dalla Trump Media & Technology Group (Tmtg), è già in forte crisi: come riporta FoxBusiness, il social dell’ex presidente americano avrebbe bloccato i pagamenti verso la società che lo ospita, RightForge, rispetto a cui è debitrice per 1,6 milioni di dollari. Secondo fonti vicine al dossier, citate da Fox, RightForge sostiene che Truth ha effettuato tre soli pagamenti da quando è stata lanciata, per poi interromperli del tutto già dallo scorso marzo, motivo per cui avrebbe minacciato azioni legali per recuperare il dovuto.
Non solo debiti ma anche una adozione modesta
Non solo debiti ma anche problemi di adozione: lo si vede ad esempio dal deludente numero di follower dell’ex presidente degli Stati Uniti, 3,9 milioni circa, contro i 79 milioni che aveva su Twitter prima di essere bandito per aver istigato i suoi fan ad attaccare il Capitol Hill. Dopo sei mesi di vita, inoltre, Truth è solo al trentesimo posto nella classifica Apple delle app social scaricate sugli iPhone. Truth social fa parte, come detto, della Trump Media & Technology Group (Tmtg), una holding che mira ad espandersi anche in altri settori come lo streaming, con l’obiettivo di promuovere l’impianto politico trumpiano. L’attesa fusione tra il Tmtg e la Digital World Acquisition Corp (Dwac) – una società creata ad hoc per quotarsi in Borsa – non è peraltro ancora avvenuta, oltre dieci mesi dopo la data inizialmente prevista. L’operazione di fusione mira a canalizzare fondi verso la piattaforma d Trump.
Tuttavia, Dwac ha pubblicato in queste ore un comunicato con una richiesta per un’assemblea speciale degli azionisti per il 6 settembre, con l’obiettivo di approvare il rinvio di un anno della fusione stessa, sino all’8 settembre del 2023. Senza un voto favorevole per un’estensione dell’operazione, la compagnia ha detto che sarà costretta a dissolversi. Secondo gli ultimi dati finanziari, Dwca avrebbe solo 3.000 dollari in cassa, e le azioni hanno perso più del 42% da inizio anno. “Se il presidente Trump perdesse popolarità, o se ci fossero altre controversie in grado di danneggiarne la credibilità o il desiderio delle persone di usare una piattaforma a lui collegata, e che genera benefici finanziari a suo favore, le attività di Trump Media, così come gli sviluppi di questa fusione, potrebbero uscirne indebolite”, aggiungono da Digital World nel comunicato.