Archiviazione per Rai ed Rti, proroga per Sky. E’ questa la decisione assunta dal Consiglio dell’Autorità garante per le Comunicazioni, che nella riunione di oggi ha esaminato le conclusioni istruttorie dei procedimenti avviati nei confronti delle società Rai e RTI per il presunto mancato raggiungimento nell’anno 2013 della quota di investimento in opere europee di produttori indipendenti, che è pari al 15% dei ricavi per la Rai, al 10% per le tv private.
Il Consiglio, relatore Antonio Martusciello, ha disposto l’archiviazione dei suddetti procedimenti accogliendo, per la Rai, le argomentazioni della concessionaria circa il legittimo affidamento in merito all’indirizzo interpretativo seguito dall’Autorità per le verifiche precedenti: la Tv di Stato ha cioè spiegato di essersi affidata alla precedente interpretazione della norma, diventata poi più stringente. Peraltro la Rai si è prontamente adeguata ai nuovi indirizzi interpretativi negli anni successivi.
Per quel che concerne Rti, il Consiglio “ha preso atto delle evidenze documentali – si legge in una nota dell’authority – che hanno dimostrato il superamento della quota anche per l’anno 2013”.
Con riferimento al procedimento avviato nei confronti di SKY Italia per fattispecie analoga, conclude il comunicato, il Consiglio ha disposto una proroga “al fine di definire taluni aspetti rilevanti anche in vista delle verifiche degli anni successivi“.