Con una chiavetta Usb lo Squalo Murdoch rovescia, almeno in parte,
le sorti della partita contro Mediaset e Rai. La tv pubblica è
scesa dalla piattaforma satellitare? E Sky lancia una “Digital
key” che da dicembre permette di accedere a tutta l’offerta
gratuita in chiaro del digitale terrestre (per gli utenti raggiunti
dal segnale). Il che significa che l’offerta Rai, uscita dalla
porta di Sky al prezzo di 50 milioni all’anno, rientrerà dalla
finestra riaperta a sorpresa dalla chiavetta Usb. Con una manovra a
tenaglia dunque la tv satellitare non solo si scrolla di dosso
l’”handicap” della mancata programmazione Rai, ma rilancia.
E, con obiettivo nuovi abbonati, in un periodo di corsa allo switch
off propone, oltre alla chiavetta magica per il digitale terrestre,
un listino prezzi più conveniente e la possibilità, grazie a
un’offerta per acquistare tv Full Hd a rate, di accedere a tutta
i programmi in alta definizione (ovviamente anche quelli Rai). Una
strategia che punta a confermare il primato di Sky sia
sull’offerta in digitale che sull’alta definizione.
La penna Usb, fa sapere l’azienda, avrà la funzione di
sintonizzatore tv digitale terrestre e, collegata al decoder Sky Hd
o My Sky Hd, “consentirà di accedere a tutti i canali in chiaro
disponibili sul digitale terrestre in un modo straordinariamente
semplice ed economico. La “Digital Key” integrerà nella Guida
Tv Sky la programmazione dei canali dtt consentendo di fare zapping
su tutta l’offerta digitale in chiaro senza cambiare
telecomando”.
Se Sky riatterra sul digitale terrestre, Mediaset cerca una strada
profittevole per raggiungere Internet. Il progetto, secondo un
documento anticipato da Italia Oggi, consiste nel lanciare, da
dicembre, un'offerta televisiva accessibile dal Web e, dal
2010, anche dai normali televisori. Con questa operazione Mediaset
punta a realizzare da un lato canali gratis o a pagamento, dove
l'utente potrà rivedere programmi già trasmessi su Mediaset e
Mediaset Premium, dall’altro a mettere a punto un’offerta di tv
on demand grazie alla quale l'utente potrà scegliere di vedere
contenuti in qualsiasi momento. Una strategia che permetterebbe
all’editore di entrare in un mercato ancora abbondantemente
inesplorato per l’Italia (unici player la web tv di Telecom
Italia). Negli Usa si stima che la pubblicità su video via web
varrà 1,45 miliardi di dollari nel 2013 contro i 500 milioni del
2008, secondo ScreenDigest. La vendita di contenuti (pay tv su
internet) varrà invece 800 milioni.