Si apre la partita per la successione di Elon Musk alla guida di Twitter dopo il sondaggio indetto dallo stesso patron sul social media per tastare il polso degli iscritti. L’esito del voto online non lascia dubbi: alla provocatoria domanda “Dovrei dimettermi da capo di Twitter?” il 57,5%, su oltre 17,5 milioni di votanti, ha risposto di sì contro un 42,5% di voti a favore del no.
Musk aveva assicurato che avrebbe rispettato l’esito del sondaggio. Ora, secondo il Financial Times, ci sarebbero due nomi in corsa per il posto del tycoon sudafricano: Sheryl Sandberg, l’ex direttore operativo di Meta che ha trasformato l’azienda in un gigante della pubblicità digitale, e Sarah Friar, capo di Nextdoor e già direttore finanziario della società di pagamenti Block, creata dal cofondatore di Twitter Jack Dorsey.
La scelta di Friar potrebbe risultare strategica nel caso in cui Twitter volesse, ad esempio, aggiungere i pagamenti al suo servizio. Sempre secondo le rivelazioni del Ft il nome del cofondatore Dorsey sarebbe invece escluso a priori viste le difficoltà dimostrate in passato nel trovare profitti duraturi.
Un successore al Chief Twit?
L’atteggiamento di Musk è stato finora contraddittorio sul suo ruolo di “Chief Twit” (come si è auto-designato): a novembre ha dichiarato che si aspettava di ridurre il tempo dedicato a Twitter e di trovare prima o poi qualcun altro per guidare l’azienda. Nei giorni scorsi ha scritto in un tweet che non c’è un possibile successore per lui al timone del social media.
“Non è questione di trovare un ceo, ma di trovare un ceo che sappia tenere in vita Twitter”, ha scritto Musk. Ai rumors che indicavano che Musk avesse già designato un nuovo ceo l’imprenditore ha risposto: “Nessuno vuole il lavoro di tenere Twitter in vita. Non c’è un successore”.
I sondaggi su Twitter sono “straw polls”, ovvero informali, senza un campione rappresentativo o altre basi statistiche affidabili. Inoltre, alle domande potrebbero “rispondere” anche dei bot e account falsi.
Le scelte di Musk che scontentano gli iscritti
Il sondaggio di Musk è stato indetto dopo che ha apportato improvvise modifiche alle condizioni d’uso della piattaforma.
Per esempio, la società ha introdotto una nuova politica di promozione della piattaforma che vietava agli utenti di condividere i link ad alcuni dei loro altri account social, come Facebook, Instagram, Mastodon. Gli amici e i sostenitori di lunga data di Musk, tra cui il fondatore di Y Combinator Paul Graham, hanno espresso il loro disappunto per questa scelta, tanto che Musk si è scusato ed è tornato sui suoi passi.
Il caso del venture capitalist Paul Graham è emblematico: Graham ha detto ai suoi 1,5 milioni di follower su Twitter che la decisione di Musk era la goccia che faceva traboccare il vaso e cha dato appuntamento a tutti su Mastodon. Il suo account Twitter è stato immediatamente sospeso e poi ripristinato non appena Musk ha annullato la policy che vieta i link agli altri social.
Twitter ha anche apportato modifiche alla sua politica sul “doxxing”, che l’azienda ora definisce come “condividere le informazioni private di qualcuno online senza il loro permesso”. La nuova politica vieta agli utenti di condividere le informazioni sulla posizione in diretta di altre persone, gli indirizzi di casa, le informazioni di contatto o le informazioni sulla posizione fisica, ma ha lasciato molti confusi su quali informazioni siano lecite e quali volano le policy.
Sospesi gli account dei giornalisti
I cambiamenti politici di Musk sono anche stati utilizzati come giustificazione per sospendere gli account Twitter di un certo numero di giornalisti, commentatori e altri con sede negli Stati Uniti che in passato sono stati critici nei confronti di Musk e delle sue aziende.
In particolare, Musk ha usato la decisione di sospendere l’account che seguiva gli spostamenti del suo aereo privato ElonJet per sospendere gli account di numerosi giornalisti che coprono le notizie su Twitter e Musk, tra cui giornalisti del New York Times, Washington Post, Cnn e Voice of America. Molti di questi account sono stati ripristinati sempre in seguito a un sondaggio indetto da Musk tra gli utenti della piattaforma.
Musk sta usando spesso lo strumento non scientifico del poll tra gli iscritti di Twitter per chiedere un parere su una serie di questioni importanti per la piattaforma.
Gli azionisti temono per Tesla
Il comportamento imprevedibile, se non inaffidabile di Musk su Twitter sta avendo un impatto negativo sull’immagine pubblica e sul prezzo delle azioni della sua azienda automobilistica Tesla.
In una nota ai clienti, Dan Ives di Wedbush Securities, ha scritto che la seconda più grande richiesta sulla sua “lista dei desideri” di Natale era che Musk trovasse un successore per gestire la società di social media.
“Con il caos di Twitter e i conseguenti grattacapi per Tesla crediamo che Musk debba nominare un ceo permanente di Twitter (e non Musk stesso) per porre fine a questa situazione dannosa”, ha scritto Ives.
Il più grande azionista retail di Tesla, Leo Koguan, ha scritto in un tweet che “Elon ha abbandonato Tesla e Tesla non ha un ceo funzionante”. E ha invitato il consiglio di amministrazione della società ad agire; “Tesla ha bisogno e merita di avere un ceo a tempo pieno”.