Twitter insegue Google News. L’ultima idea che arriva dalla piattaforma di microblogging è un nuovo uso dell’hashtag, la “parola chiave” preceduta dal “cancelletto” che permette di seguire diversi filoni di discussione e commento.
Non c’è evento importante, dalla politica allo spettacolo, che non sia seguito su Twitter. Moltissimi giornalisti hanno un profilo e, spesso, le stesse testate per cui scrivono “sponsorizzano” i cinguettii delle proprie penne migliori. Alcune notizie, poi, vengono seguite grazie agli aggiornamenti che comuni cittadini inviano dal cellulare durante occasioni particolari, come avviene da qualche mese per la crisi siriana. Eppure, volendosi riallacciare all’hashtag #syria, l’utente non può ancora capire se si tratti dei terribili massacri in corso da mesi a Damasco o di una mostra temporanea sul Medioriente allestita in un museo europeo.
Ecco perché Twitter avvierà un nuovo metodo per aggregare i contenuti che viaggiano sul social network. L’algoritmo che oggi si limita ad assegnare visibilità a un topic anziché a un altro esclusivamente per un criterio quantitativo (ovvero in base al numero di persone che twittano con un certo hashtag) comincerà a interpretarne anche il significato.
In questo modo sarà possibile avere velocemente una panoramica di tutte le notizie e gli aggiornamenti su un argomento, senza il rischio di imbattersi in contenuti non inerenti. Considerando l’ottima integrazione di Twitter col mondo del giornalismo, si può dire che la sfida a Google News è ormai stata lanciata.
Il servizio sarà gestito grazie alla collaborazione con Amazon. Ogni ricerca avviata da un utente sarà analizzata dalla piattaforma Mechanical Turk, dove persone fisiche si occupano di compiti generalmente svolti da macchine. Nella fattispecie, toccherà a questi programmatori stabilire se un tweet con un hashtag ambiguo, ad esempio #Stanford, si riferisca allo Stanford Bridge, stadio del Chelsea, o alla celeberrima università.
I risultati della ricerca avranno quindi una coerenza semantica, finora sconosciuta su Twitter. Affinare il processo di selezione e organizzazione delle notizie su un mezzo così flessibile e popolare come un social network potrebbe avere “effetti collaterali” sull’attuale sistema delle agenzie di stampa e delle testate giornalistiche, che potrebbero dover fare i conti con un ulteriore nuovo modello di informazione e di business.