E’ arrivato il momento della svolta “digital” per
l’industria musicale? Forse è presto per dirlo. Ma Prs for
Music, gruppo che si occupa di coordinare e distribuire diritti
d’autore per 65mila fra etichette e musicisti, fornisce dati che
fanno ben sperare le major. Nel 2009, in Gran Bretagna, per la
prima volta la crescita degli introiti digitali ha superato il calo
delle entrate dalla vendita di cd e dvd.
Etichette, cantautori e compositori britannici hanno incassato
complessivamente 623 milioni di sterline di diritti d’autore, con
una crescita del 2,6% rispetto all’anno precedente. Quello
compiuto dal digitale è un vero e proprio balzo in avanti: gli
introiti dalla musica online sono cresciuti di 12,8 milioni di
sterline nel 2009 arrivando a quota 30,4 milioni (+73%) mentre gli
incassi dalla vendita di cd e dvd sono calati di 8,7 milioni di
sterline nello stesso periodo.
Dopo un calo costante e vertiginoso negli ultimi anni, causato
dalla pirateria e dal rapidissimo declino dei supporti fisici, il
mercato musicale torna dunque a crescere, perlomeno in Gran
Bretagna. “Ma rimaniamo cauti nell’interpretare questo come
punto di svolta”, ammonisce l’Ad di Prs for Music Robert
Ashcroft, aggiungendo che “i prossimi dieci anni promettono
un’ulteriore crescita negli incassi provenienti dal mercato
digitale legale”.
La crescita complessiva del settore, spiega Prs for Music, è
dovuta soprattutto all’esportazione della musica britannica
all’estero, che con un rialzo del 19% è arrivata a fatturare
166,9 milioni di sterline. E il digitale rappresenta ancora solo
una piccola parte del mercato musicale globale.