La Fcc preme sulle regole per la net neutrality negli Stati Uniti,
suscitando l’aspra reazione dei Repubblicani, ormai in
maggioranza al Congresso. La Federal communications commission si
appresta infatti ad annunciare, la prossima settimana, il proprio
piano per introdurre nuove norme che impediranno agli Internet
service provider di discriminare contenuti online o di favorirne
altri. Le regole potrebbero essere approvate dalla commissione
addirittura nella riunione di metà dicembre, in linea con quanto
voluto dal presidente Barack Obama, da sempre schierato a favore
del principio della neutralità della rete, come molte delle grandi
aziende delle telecomunicazioni e del cavo.
La notizia, trapelata inizialmente sulle pagine del Financial
Times, è stata respinta dalla Fcc come “pura speculazione”,
ma, oltre alla conferma dagli executive dell’industria vicini
alla commissione, c’è l’inequivocabile
lettera firmata dal Repubblicano Joe Barton e dagli altri
membri del Comitato Energia e commercio del Congresso (di cui fa
parte il Sottocomitato alle Comunicazioni, tecnologia e Internet),
che chiede a Genachowski di fermare il progetto e di lasciare che
sia il Congresso a decidere in tema di net neutrality.
“Gentile presidente Genachowski, si è rivelato produttivo
arrestare le attività sulla net neutrality in assenza di chiari
indirizzi da parte del Congresso. Circa 300 membri della Casa dei
rappresentanti e del Senato di entrambi i partiti hanno indicato
che le questioni sollevate dal processo legislativo in tema di
network neutrality devono essere lasciate al Congresso”, si legge
nel messaggio.
“Sappiamo che la Fcc sta considerando di far circolare un ordine
relativo alla net neutrality da mettere al voto nella sua riunione
di dicembre. Si tratta di un errore”, ribadisce la lettera dei
Repubblicani. “Il presidente Obama lo ha detto all’inizio del
mese: quello che gli americani vogliono sono nuovi posti di lavoro.
Dobbiamo collaborare su temi quali lo spettro e la riforma del
servizio universale che avranno un notevole impatto
sull’economia. Riaccendere il dibattito sulla net neutrality non
farà che distoglierci dal nostro lavoro e mettere a rischio
investimenti, innovazione e occupazione. Le chiediamo di
rinunciare”.