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Video on demand: broadcast addio, si apre l’era broadband. Il calcio “re” dei contenuti

Il rapporto di ITMedia Consulting, che sarà presentato a giugno, prevede ricavi in crescita a doppia cifra soprattutto per lo Svod. Gli Ott si spartiranno le fette più grandi della torta. Lo sport componente più rilevante dell’offerta

Pubblicato il 20 Mag 2021

Subscription video on demand

In un contesto ancora carico d’incertezze, legato all’emergenza Covid-19, continua inarrestabile lo sviluppo del video streaming, che accelererà il passaggio del sistema televisivo dal broadcast al broadband. I ricavi da Svod nell’Europa occidentale aumenteranno significativamente nei prossimi 3 anni con un tasso di crescita ancora in doppia cifra, con i grandi operatori globali – Netflix, Disney e Amazon – a spartirsi le fette più grandi della torta.

La fotografia è scattata dal Rapporto Video on Demand in Europe: 2021-2024″ di ITMedia Consulting che sarà presentato i primi giugno e che CorCom è in grado di anticipare.

Il report si conferma dunque ancora una volta uno strumento indispensabile per comprendere e interpretare, attraverso dati e informazioni sempre aggiornati ed esclusivi, l’evoluzione del mercato Vod in Europa e le grandi innovazioni nel mercato dei contenuti e dei media digitali. Il tutto accompagnato da previsioni per il prossimo triennio sul mercato Vod in Europa.

Stando alla ricerca lo sport diventa una componente rilevante dell’offerta Vod, insieme ai canali lineari, mettendo in crisi definitivamente il settore tradizionale della pay-Tv, anche grazie all’ingresso massiccio dei nuovi entranti (Dazn e Amazon), in un contesto sempre più affollato e altamente competitivo.

In definitiva, gli attori che si muovono rapidamente per rispondere ai bisogni e ai desideri dei consumatori eviteranno la stagnazione e un lento inarrestabile declino. I prossimi tre anni determineranno il futuro di molti player e le prospettive l’ingresso di nuovi, più attraenti modelli di business.

Un nuovo settore che registrerà l’ingresso massiccio degli Ott nel mercato dei contenuti sarà, anche qui, lo sport. Il panorama dei Big 5 del calcio in Europa (Regno Unito, Germania, Spagna, Italia e Francia) cambierà radicalmente nei prossimi anni. Il Vod, in appeno 48 messi passerà dal 6% della spesa totale per i diritti media al 24%, superando ampiamente il miliardo di euro. A partire dal prossimo significa che il prossimo anno, più della metà del totale dei contenuti di calcio della massima serie e della Champions League sarà disponibile agli abbonati ai servizi a banda larga.

In un’intervista rilasciata a CorCom qualche mese fa, il ceo e fondatore di ITMedia Consulting, Augusto Preta spiegava il ruolo centrale dello sport e del calcio in particolare in questa trasformazione.

“Il calcio è tradizionalmente uno degli elementi fondamentali per l’affermazione di nuovi modelli di business nel campo dei media – sottolineava Preta – Il calcio sta dimostrando ancora una volta di essere un acceleratore delle trasformazioni nei consumi: è successo per l’affermazione della Tv a pagamento, all’inizio con Tele+ e Stream e poi con Sky, è successo per il Digitale terrestre quando Mediaset ha concorso per l’acquisizione dei diritti televisivi lanciando l’offerta Premium e dando una svolta all’affermazione del digitale terrestre, e ora sta avvenendo con lo streaming, che rappresenterà una vera e propria trasformazione di sistema”.

Serie A, Dazn pigliatutto

Un esempio di quanto gli Ott saranno cruciali in questa partita è stata la “vittoria” di  Dazn sulla gara per i diritti di Serie A. La piattaforma trasmetterà i match della SerieA di calcio nel triennio 2021-2023. Lo scorso 26 marzo, dopo settimane di tira e molla, con i presidenti del massimo campionato che non riuscivano a trovare un accordo, la decisione della Lega Serie A sull’assegnazione dei diritti televisivi è arrivata a poche ore dalla decadenza delle offerte.

Nello specifico la piattaforma di streaming, che può vantare su una partnership tecnologica e di distribuzione siglata con Tim,  si è aggiudicata il pacchetto uno, che prevede la trasmissione in esclusiva di sette gare, e il pacchetto tre, che prevede la tramissione in coesclusiva delle altre tre, offrendo complessivamente 840 milioni di euro a stagione. Proseguiranno invece per altri due giorni, fino alla scadenza dell’offerta prevista sempre per lunedì 29,  le trattative per il pacchetto due, anche questo relativo alla co-esclusiva di tre match per ogni turno: la Lega Serie A approfondirà la questione con Sky, che ha offerto 70 milioni a stagione per il triennio.

Secondo Preta la vera novità di questa tornata per l’assegnazione dei diritti televisivi è il fatto che la competizione si svolga prevalentemente sull’online, e che non ci sia più il satellite a farla da padrone. “E’ ormai evidente, infatti, che siamo in un contesto di competizione su modelli di offerte convergenti a larga banda tra Sky e Tim, con Sky che entra nel territorio di Tim come fornitore di servizi di tlc, e Tim che rafforza la propria offerta di contenuti andando di fatto a insidiare il territorio di Sky”, concludeva l’esperto.

Il report Univideo

Secondo i dati Univido- Gfk il mercato dell’Home Entertainment nel 2020 ha sviluppato un volume d’affari pari a 211,7 milioni di euro, con una contrazione del 17,2% rispetto all’anno precedente.  Nel dettaglio il prodotto fisico ha fatto registrare nel 2020 un fatturato pari a 103,5 milioni di euro, in calo principalmente a causa del lockdown rispetto all’anno precedente (154 milioni di euro) mentre per la prima volta il digitale con il 51,1% ha superato in termini di fatturato (108,2 milioni contro i 101,7 milioni dello scorso anno) l’home entertainment fisico(Dvd e Blu-ray).
La decrescita della vendita del prodotto fisico è stata determinata anche da fattori quali il lockdown, con la chiusura forzata deinegozi e dei luoghi ove era possibile acquistare Dvd e Blu-ray.
Inoltre la mancanza di titoli novità, determinata dalla limitata uscita di titoli cinematografici importanti a seguito delle chiusure delle sale cinematografiche, ha conseguentemente portato ad incidenza negativa sui trend dell’intero settore.
Solo nei primi mesi del 2021 le vendite di prodotti fisicihanno iniziato a recuperare terreno, tornando ai livelli pre-pandemia. Il costante evolversi delle tecnologie digitali e lo sviluppo delle piattaforme di streaming ha decisamente mutato lo scenario del mercato audiovisivo italiano.
“Il rapporto  contiene dati interessanti e significativi su entrambi i fronti dell’offerta e dei consumi di contenuti d’intrattenimento e culturali– spiega Pierluigi Bernasconi, Presidente di Univideo– si può sintetizzare dicendo che il settore presidiato dai nostriassociati è in forte trasformazione, e che, al netto della temporanea situazione negativa determinata dalla pandemia, sia l’anima fisicache quella digitale dell’intrattenimento domestico, con le loro dinamiche differenti, danno impulso al rinnovamento dell’offerta e all’apertura da parte dell’associazionea forme evolute di aggregazione a supporto di una industry importante e di alto valore per le famiglie, gli individui e la qualità della loro vita”.

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