Vola in Italia il consumo di contenuti video offerti dagli Over the top, sia pay che free. Emerge dal report dell’Osservatorio EY secondo cui la concomitanza tra il periodo natalizio e l’emergenza sanitaria di fine 2021, che ha costretto a casa un elevato numero di persone, ha generato un aumento sia degli utenti sia dei tempi di fruizione.
I numeri del fenomeno
A gennaio 2022 infatti il numero di utenti Ott (Pay e/o Free) ha raggiunto i 32,8 mln, di cui 17,8 mln sono utenti Pay (in aumento di 1,4 mln rispetto alla rilevazione di gennaio 2021). I sottoscrittori unici di piattaforme video Ott pay sono 7,9 mln, di cui il 45% è abbonato a due o più piattaforme. Continua la crescita della sovrapposizione: sempre più sottoscrittori sono infatti abbonati a più di una piattaforma Ott. Il numero di abbonamenti Ott pay ha raggiunto quota 14,5 mln.
L’aumento del canone non frena il consumo
Dal lato dell’offerta nella seconda parte del 2021 si è assistito all’aumento dei canoni per alcuni abbonamenti, come ad esempio quelli di Netflix (standard da 11,99 euro/mese a 12,99 euro/mese e premium da 15,99 euro/mese a 17,99€/mese) e DisneyPlus (abbonamento mensile dagli originali 6,99 euro/mese agli attuali 8,99 euro/mese, mentre il pricing dell’abbonamento annuale è passato da 69,99 euro a 89,99 euro).
A fronte degli ingenti investimenti in contenuti che i player Ott di piattaforme a pagamento stanno facendo, c’è stato quindi un aumento dei pricing e un minor utilizzo del “try and buy”.
Youtube re delle piattaforme gratuite
Tra gli utenti di piattaforme gratuite invece, la quasi totalità dichiara di guardare contenuti video su YouTube. Anche le piattaforme gratuite online dei principali broadcaster italiani vedono aumentare i propri utenti che grazie a tali piattaforme hanno accesso a cataloghi sempre più ampi di contenuti gratuiti.
Si registra un incremento anche dei tempi di fruizione medi, in particolare per le piattaforme pay si passa da 1h e 26m a luglio 2021 a 1h e 36m a gennaio 2022. Gli utenti di piattaforme free spendono invece circa un’ora per la visione di contenuti gratuiti.
Dispositivi più utilizzati
L’utilizzo dei device continua ad essere legato al tipo di piattaforma utilizzata. L’80% degli utenti di piattaforme a pagamento prediligono l’uso della TV, mentre meno utilizzati sono il pc (25%) e lo smartphone (23%). Diversa invece la modalità di fruizione delle piattaforme gratuite: i contenuti sono spesso di breve durata e la visione avviene anche in mobilità, per questo lo smartphone risulta ancora il device più utilizzato (44%).
“Prosegue l’avanzata degli operatori streaming – spiega Irene Pipola, Italy Tmt Leader di EY -. Al 31 gennaio in Italia si contavano 14,5 milioni di abbonamenti alle piattaforme di video on demand (Vod) a pagamento, a fronte di 17,8 milioni di utenti (un abbonamento può essere fruito da più persone) e 7,9 milioni di sottoscrittori unici. Parliamo di 3,2 milioni di abbonamenti in più, 1,4 milioni di utenti in più e 800mila sottoscrittori paganti in più, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. La pandemia ha accelerato un percorso già avviato, per cui il pubblico preferisce sempre più modalità di fruizione senza vincoli di orario, di luogo e di dispositivo”.