Liberty Global, la società internazionale di tv via cavo posseduta dal miliardario statunitense John C. Malone, ha annunciato di aver acquistato la cable television britannica Virgin Media per 23,3 miliardi di dollari (parte in contanti e parte in azioni).
Obiettivo dell’acquisizione è, come si legge in una nota congiunta, creare “la principale impresa globale di comunicazione a banda larga in grado di coprire 47 milioni di case e servire 25 milioni di clienti in 14 Paesi”. Il nuovo gruppo sarà “focalizzato sui mercati europei più solidi e strategici” e punterà ad “essere all’avanguardia nel cambiamento tecnologico per clienti”.
Liberty Global, media company internazionale e uno dei più grandi provider di banda larga fuori dagli Usa, è già il primo operatore via cavo europeo con 18,4 milioni di abbonati, frutto di varie acquisizioni negli ultimi 10 anni che hanno contribuito alla crescita di un gruppo con 7,6 miliardi di ricavi nei primi nove mesi dall’anno. Virgin Media, comparto televisivo inglese della conglomerata creata da Richard Branson, conta 4,9 milioni di abbonati, al secondo posto nel mercato britannico alle spalle di BSkyB (10,7 milioni di sottoscrittori), partecipata al 39% dalla News Corporation di Rupert Murdoch.
Il mega-accordo vede dunque Malone testa a testa con il tycoon australiano, suo antico rivale con cui da anni è in competizione negli Usa.
In base all’intesa gli azionisti di Virgin Media riceveranno 17,50 dollari in contanti più 0,2582 azioni di tipo A di Liberty Global e 0,1928 azioni di tipo C sempre del gruppo statunitense per ognuna delle loro azioni: complessivamente vengono valutate 47,87 dollari, un prezzo che riconosce un premio del 24% rispetto al prezzo di chiusura di Virgin Media di lunedì.
Liberty Global sta perseguendo una strategia di acquisizioni in Europa con l’obiettivo di mettere insieme operatori via cavo da modernizzare, snellire e rilanciare, offrendo un ampio spettro di servizi che vanno dalla tv alla banda larga al telefono. La società di John Malone ha già fatto operazioni analoghe in Germania e Belgio.