“Il blocco dell’accesso a Wikipedia viola la libertà d’espressione”. A stabilirlo è stata, a maggioranza, la Corte costituzionale turca, dando di fatto il via libera alla rimozione della censura del portale Web nel Paese guidato da Recep Erdogan. Lo ha annunciato stamani l’autorità di controllo delle tecnologie informatiche e di comunicazione (Btk) citata dalla Cnn locale, ponendo fine a una misura fortemente condannata in questi anni dai gruppi in difesa della libertà d’espressione.
Le ragioni alla base del blocco
Il blocco, che persiste da oltre due anni, verrà rimosso dopo la pubblicazione delle motivazioni della sentenza da parte della Corte costituzionale, ha precisato l’ente di controllo di internet in Turchia. La censura – che negli ultimi anni ha coinvolto anche social network come Facebook e Twitter, entrambi temporaneamente bloccati – è in vigore dal 29 aprile 2017 ed era stata imposta dopo che l’enciclopedia online non aveva ottemperato alla richiesta di rimuovere contenuti ritenuti “offensivi” dal governo. Ankara, nello specifico, in alcune pagine veniva accusata di sostegno a gruppi terroristici.