IL CASO

X nel mirino della Ue: aperta inchiesta su presunte violazioni del Digital Services Act

La Commissione indaga sulla diffusione di contenuti illegali nel contesto degli attacchi terroristici di Hamas contro Israele e sulle misure di trasparenza adottate dal social network così come richiesto dalla normativa europea

Pubblicato il 18 Dic 2023

X twitter

La Commissione Europea ha avviato una procedura formale per valutare se X, ex Twitter, abbia violato il Digital Services Act (Dsa) in ambiti legati alla gestione del rischio, alla moderazione dei contenuti, ai dark patterns, alla trasparenza della pubblicità e all’accesso ai dati per i ricercatori.

Sulla base dell’indagine preliminare condotta finora, compresa un’analisi della relazione di valutazione del rischio presentata da X a settembre, del rapporto di trasparenza pubblicato da X il 3 novembre e delle risposte di X a una richiesta formale di informazioni, che riguardava, tra l’altro, la diffusione di contenuti illegali nel contesto degli attacchi terroristici di Hamas contro Israele, la Commissione ha deciso di avviare una procedura formale di infrazione contro X ai sensi del Digital Services Act.

Definiti gli ambiti di indagine

Gli ambiti di analisi dell’indagine riguarderanno, in particolare, la conformità agli obblighi del Dsa relativi al contrasto alla diffusione di contenuti illegali nell’Ue, in particolare per quanto riguarda la valutazione del rischio e le misure di mitigazione adottate da X per contrastare la diffusione di contenuti illegali nell’Unione, nonché il funzionamento del meccanismo di notifica e azione per i contenuti illegali nell’Ue previsto dal Dsa, compresi i mezzi di moderazione dei contenuti di X. Inoltre l’attenzione sarà posta sull’efficacia delle misure adottate per combattere la manipolazione delle informazioni sulla piattaforma, in particolare l’efficacia del sistema delle cosiddette “Community Notes” di X nell’UE e delle politiche correlate per mitigare i rischi per il dibattito civico e i processi elettorali; sulle misure adottate da X per aumentare la trasparenza della sua piattaforma (l’indagine riguarda infatti presunte carenze nell’offrire ai ricercatori accesso ai dati pubblicamente accessibili di X come previsto dall’articolo 40 del Dsa, nonché carenze nel repository degli annunci di X) e sul presunto design ingannevole dell’interfaccia utente, in particolare per quanto riguarda i segni di spunta legati a determinati prodotti a pagamento, i cosiddetti “Blue checks”.

Se dimostrate, tali inadempienze costituirebbero violazioni degli articoli 34, comma 1, 34, comma 2 e 35, comma 1, 16, commi 5 e 6, 25, comma 1, 39 e 40, comma 12, del Dsa. La Commissione effettuerà ora un’indagine approfondita in via prioritaria. Queste sono le prime procedure formali avviate dalla Commissione per far rispettare il primo quadro orizzontale a livello dell’Ue per la responsabilità delle piattaforme online, a soli 3 anni dalla sua proposta.

Prossimi passi

Dopo l’avvio formale del procedimento, la Commissione continuerà a raccogliere prove, ad esempio inviando ulteriori richieste di informazioni, conducendo interviste o ispezioni. L’avvio di un procedimento formale conferisce alla Commissione il potere di adottare ulteriori misure di esecuzione, come misure provvisorie e decisioni di non conformità. Alla Commissione è inoltre conferito il potere di accettare qualsiasi impegno assunto da X a sanare le questioni oggetto del procedimento.

La Dsa non fissa alcun termine legale per porre fine al procedimento formale. La durata di un’indagine approfondita dipende da una serie di fattori, tra cui la complessità del caso, la misura in cui l’impresa interessata collabora con la Commissione e l’esercizio dei diritti di difesa.

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