Il rapper indiano Badshas sembrava dover fare il nuovo record su YouTube lo scorso luglio, con 75 milioni di visualizzazioni in un giorno per la sua “paagal”. Ma YouTube ha ridotto notevolente il numero di visualizzazioni e l’artista ha ammesso di aver pagato degli ads per promuovere il suo videoclip.
In un post sul suo blog di venerdì scorso YouTube ha dichiarato che sta adeguando le sue policy per “fornire maggiore trasparenza al settore” ed essere più coerente con le aziende come Nielsen, i cui conteggi di popolarità determinano la quantità di diritti d’autore che le etichette discografiche danno agli artisti. YouTube ha dichiarato che non cambierà retroattivamente i detentori dei record passati.
Così, i video musicali non possono più arrivare in cima alle classifiche di YouTube pagandosi il viaggio a suon di pubblicità.
Il colosso del video online ha stabilito che non conterà più le visualizzazioni degli annunci pubblicitari a pagamento nelle classifiche dei record quotidiani, ponendo fine a una controversa pratica dell’industria musicale e peraltro diminuendo un flusso di fatturato per YouTube.
Youtube ha sempre promosso con convinzione il suo ruolo di canale ideale per far raggiungere successo e celebrità agli artisti online ed esordienti della musica pop. Entrare nelle classifiche giornaliere dei più visti ha un impatto notevole sul futuro successo di una canzone e dell’artista stesso. Molti artisti ed etichette discografiche per questo motivo pagherebbero pur di poter pubblicare brani inediti come pubblicità su YouTube, aumentando il pubblico e le probabilità di andare al vertice delle classifiche del sito, che sono molto seguite. E in pratica, tramite la pubblicità, lo fanno. Tuttavia, i dirigenti di YouTube hanno deciso che questo non sarà più possibile.