Per ora è la rivincita dei cassieri. Amazon go, il negozio senza casse né dipendenti aperto in via sperimentale a Seattle non funziona. La sua versione beta, ha scritto il Wall Street Journal, ha fallito. L’app che avrebbe dovuto consentire agli utenti di entrare nel negozio, prendere quello che si vole e uscire pagando direttamente con un passaggio del cellulare su una torretta dotata di sensore, non riesce a gestire “più di venti persone contemporaneamente”. Motivo per cui la società ha posticipato la data da destinarsi l’apertura al pubblico.
Quando l’azienda aveva annunciato il progetto (il 4 dicembre scorso), si erano subito levate le prime voci critiche. Non per questioni etiche, non solo, ma soprattutto per questioni tecniche. Recode, sito specializzato nella divulgazione di temi tecnologici, aveva previsto che l’elemento umano sarebbe stato imprescindibile in caso di malfunzionamento delle macchine. E oggi è tra quei siti che celebrano la loro piccola vittoria.
“Amazon ha riscontrato dei problemi nella gestione di più di 20 utenti nel supermercato” ha scritto il Wsj, citando persone che hanno lavorato al progetto, “insieme alla difficoltà di tracciare un prodotto preso dagli scaffali”. Questo non vuol dire che Amazon non ci riproverà. Recode ipotizza che comunque per farlo funzionare avrà bisogno di umani.
Condotto in massima segretezza e il progettp è stato svelato a dicembre sorprendendo gli esperti. Nella pagina ufficiale delle domande, si leggeva che i negozi targati Amazon sarebbero stati dotati di riconoscimento del volto dell’acquirente, che sarebbe stata la garanzia per fare a meno di controlli e casse. Così Amazon Go: “Quattro anni fa ci siamo chiesti: cosa succederebbe se potessimo creare un’esperienza di acquisto senza cassa? Possiamo spingere i confini dell’apprendimento automatico fino a creare un negozio dove i clienti possono semplicemente prendere quello che vogliono e andare?”. Doveva succedere. Ma per ora non è successo.
Amazon intanto continua ad espandersi. La società ha comunicato di avere raggiunto l’accordo per acquisire Souq.com, azienda di e-commerce con base a Dubai che controlla il 68% dello shopping online in Medio Oriente e Nordafrica. Non sono stati resi noti i dettagli dell’operazione. La valutazione di Souq.com, sulla base dell’ultima tornata di finanziamenti lo scorso anno per una raccolta di 275 milioni di dollari (da parte di investitori come Standard Chartered Bank), era di circa 1 miliardo di dollari. Secondo Reuters l’offerta di Amazon era invece intorno a 650 milioni