“Noi stiamo vendendo oggi il prodotto per quattro anni, ma non sappiamo cosa succederà nel mondo nel prossimo biennio, con Amazon e tutti gli altri grandi player che si stanno assestando, vendere oggi per quattro anni è da folli, stupidi e mentecatti”. E’ un’entrata a gamba tesa quella di Aurelio De Laurentiis, produttore cinematografico e presidente del Napoli, contro i vertici del calcio italiano e la strategia adottata per la vendita dei diritti televisivi della serie A. In un’intervista da Los Angeles a Radio 24 il presidente del Napoli non fa sconti: “Il sistema calcio non è in crisi, sono in crisi gli uomini che conducono, non si sa per quale motivo, le danze del calcio, quello di Serie A, che è un’industria, ma lo conducono ancora con quella mentalità vecchia di 20-30 anni, e questa non paga più perché l’Europa è cambiata”.
Poi De Laurentis prende di mira direttamente Infront advisor della lega, e il suo Ad Luigi De Siervo: “Dice di portare tanti soldi, ma dice delle bugie che vanno bene alle piccole squadre, non a chi vorrebbe un calcio competitivo. La Liga per l’estero prende 700 milioni, noi dobbiamo accontentarci di 300 o 400 milioni. Se De Siervo non è in grado, non è capace di guidare una Ferrari e invece vuol dimostrare di guidare una Fiat, ha sbagliato casa, può accontentare le piccole squadre che hanno paura di non arrivare alla fine del mese. Con tutto il rispetto che posso avere per De Siervo, gli direi: ‘Caro Luigi, tu sei un semplice advisor, ti mettiamo qualcuno dei nostri, che scegliamo, vicino, e vai a fare le trattative, ma non puoi trattare per cifre al di sotto del calcio spagnolo. Loro hanno il Real Madrid, il Barcellona, l’Atletico Madrid, grandissime squadre, ma noi abbiamo Juventus, Napoli, Milan, Inter, Roma, Lazio, Fiorentina”.