L’incontro sulla diversità che era stato convocato da Google dopo la vicenda del manifesto sessista pubblicato da un ingegnere di Mountain View, licenziato dopo qualche ora dall’azienda, è stato cancellato. A prendere la decisione, secondo le indiscrezioni che circolano sulla stampa statunitense, sarebbe stato lo stesso Ceo di Google, Sundar Pichai, finito sotto pressione per le polemiche sulle discriminazioni di genere che stanno coinvolgendo l’azienda.
Così l’amministratore delegato del colosso dell’online finisce sotto il fuoco di fila delle grandi firme americane: dalle pagine del New York Times l’editorialista David Brooks lo accusa di non aver saputo gestire la crisi e lo invita a dimettersi. “L’episodio – scrive – suggerisce che non dovrebbe aver un ruolo di leadership”.
L’incontro sulla diversità era in programma ieri, ma è stato cancellato improvvisamente due ore prima che iniziasse, per motivi di sicurezza. Secondo indiscrezioni, infatti, alcune delle domande a cui Pichai e altri manager di Google avrebbero dovuto rispondere sono state pubblicate online con i nomi dei dipendenti. Una circostanza che ha messo in allarme gli interessati, che hanno sollevato all’azienda timori per la propria sicurezza, spingendo così il topo manager a cancellare l’incontro.