L’Autorità britannica per la concorrenza e i mercati (Cma) ha avviato due indagini sullo “stato strategico del mercato” nell’ambito degli ecosistemi mobili. Sotto il riflettore ci sono Apple e Google: in due indagini separate ma parallele la Competition and markets authority valuterà la posizione dei due ccolossi americani nei loro rispettivi ecosistemi mobili, che includono i sistemi operativi, i negozi di app e i browser che operano sui dispositivi mobili. La Cma vuole capire l’impatto che l’uso dei dispositivi mobili con sistemi Apple e Google ha, da un lato, sulla scelta dei consumatori e, dall’altro, sugli sviluppatori e i concorrenti più piccoli.
“I sistemi operativi, le app e i browser installati sui nostri telefoni e tablet sono la nostra porta d’accesso al mondo digitale, che si tratti di comunicare con i nostri amici e familiari, acquistare da aziende o accedere a contenuti creativi”, ha commentato la ceo della Cma, Sarah Cardell. “Ecosistemi mobili più competitivi potrebbero promuovere più innovazione e nuove opportunità in un’ampia gamma di servizi utilizzati da milioni di persone, che si tratti di app store, browser o sistemi operativi. Una migliore concorrenza potrebbe anche aumentare la crescita nel Regno Unito, con aziende in grado di offrire tipi nuovi e innovativi di prodotti e servizi sulle piattaforme di Apple e Google”.
Uk, faro dell’antitrust sugli ecosistemi mobili
Quasi tutta la popolazione britannica (il 94% delle persone di età superiore ai 16 anni, circa 56 milioni di consumatori) ha attualmente accesso a uno smartphone e l’utente medio del Regno Unito trascorre circa 3 ore al giorno utilizzando un dispositivo mobile, indica l’Antitrust Uk. Inoltre, quasi 15.000 aziende sono coinvolte nello sviluppo di app utilizzate su dispositivi mobili nel Regno Unito e le entrate totali per lo sviluppo di app in Uk sono stimate in circa 28 miliardi di sterline.
Molte altre aziende stanno sviluppando tecnologie per i dispositivi mobili come i digital wallet o altri dispositivi connessi come cuffie e orologi intelligenti che si collegano a smartphone e tablet.
Per l’antitrust britannico “è importante che questi mercati funzionino bene per tutte le imprese, grandi e piccole, al fine di creare le massime opportunità di crescita, investimento e innovazione in tutta l’economia del Regno Unito”.
Lanciate due indagini su Apple e Google
Nello specifico delle due indagini che riguardano Apple e Google, la Cma si focalizzerà su tre questioni. Innanzitutto l’entità della concorrenza tra e all’interno degli ecosistemi mobili di Apple e Google: l’antitrust valuterà come la concorrenza sta funzionando negli ecosistemi mobili di Apple e Google e quali barriere potrebbero impedire ad altre imprese di offrire prodotti e servizi rivali sulle piattaforme di Apple e Google.
Un secondo tema è il potenziale sfruttamento del loro potere di mercato da parte di Apple e Google in altre attività. Perciò la Cma valuterà se Apple o Google stanno usando la loro posizione nei sistemi operativi, nella distribuzione di app o nei browser per favorire le proprie app e servizi, che spesso sono preinstallati e posizionati in modo prominente su dispositivi iOs e Android.
Un terzo tema è la potenziale condotta di sfruttamento, ovvero la Cma indagherà se Apple o Google richiedano agli sviluppatori di app di sottostare a termini e condizioni sleali per poter distribuire le loro app sugli app store di Apple e Google; e se agli utenti può essere presentata una interfaccia che rende difficile fare scelte attive su quali app utilizzare sui dispositivi mobili.
La Cma fa notare che praticamente tutti i dispositivi mobili venduti nel Regno Unito sono preinstallati con iOs (Apple) o Android (Google) e gli app store e i browser di Apple e Google hanno posizioni esclusive o dominanti sulle loro piattaforme rispetto a prodotti e servizi alternativi.
“Ciò significa che Apple e Google sono anche in grado di esercitare una notevole influenza su gran parte dei contenuti, dei servizi e dello sviluppo tecnologico forniti su un dispositivo mobile“, scrive l’authority.
Le possibili ripercussioni sui player dominanti
L’Antitrust britannico ha oggi maggiori poteri dopo che, a inizio anno, è entrata in vigore una nuova legge, il Digital markets, competition and consumers act. Questa legge mira a contrastare i comportamenti anti-competitivi sui mercati digitali e può designare le grandi imprese che hanno un forte potere di mercato in una determinata attività digitale come aziende con “strategic market status”.
L’indagine della Cma si colloca in questo contesto: nell’ambito della normativa la Cma può designare le imprese con uno “stato di mercato strategico” in relazione a una particolare attività digitale e, una volta che un’impresa ha avuto questa designazione, la Cma può imporre requisiti di condotta o proporre interventi a favore della concorrenza per ottenere esiti che ritiene positivi per i consumatori e le imprese del Regno Unito.
Per esempio, l’autorità potrebbe richiedere ad Apple o Google di aprire l’accesso alle funzionalità chiave necessarie ad altre app per funzionare sui dispositivi mobili o consentire agli utenti di scaricare app e pagare più facilmente i contenuti in-app al di fuori degli app store di Apple e Google.
La Cma ha assicurato che adotterà un approccio proporzionato e trasparente a questa indagine e che ora si concentrerà sul coinvolgimento di una vasta gamma di parti interessate, tra cui produttori di dispositivi, sviluppatori di software e gruppi di utenti, oltre a raccogliere prove da Apple e Google prima di raggiungere una decisione entro la fine di ottobre 2025.
La testata americana Cnbc.com ha pubblicato la replica di Apple all’indagine aperta in Uk. “Apple crede in mercati dinamici e fiorenti in cui l’innovazione può crescere – ha affermato il colosso di Cupertino -. Fronteggiamo la concorrenza in ogni mercato e Paese in cui siamo presenti e il nostro focus è sempre la fiducia dei nostri utenti. Nel solo Regno Unito, l’app economy di iOs crea indirettamente centinaia di migliaia di posti di lavoro e permette agli sviluppatori grandi e piccoli di raggiungere gli utenti su una piattaforma fidata. Continueremo a relazionarci in modo costruttivo con la Cma mentre va avanti col suo lavoro su questa materia”.