IL CASO

Fake news: Facebook rimuove 1,3 miliardi di account falsi

Eliminati anche 12 milioni di post su Covid e vaccini, comunica il Vp of Integrity dell’azienda Guy Rosen. Faro del Congresso Usa sull’impegno dei social contro la disinformazione

Pubblicato il 22 Mar 2021

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Facebook non abbassa la guardia sulle fake news e gli account fasulli, anche e soprattutto in epoca di pandemia. L’azienda di Menlo Park ha dichiarato di aver rimosso 1,3 miliardi di account falsi tra ottobre e dicembre 2020. Negli ultimi tre anni ha anche eliminato più di 100 reti Cib (Comportamenti inautentici coordinato) dalla sua piattaforma social. Lo scrive Guy Rosen, Vp of Integrity di Facebook, in un blog post. “Adottiamo una linea dura contro l’attività degli account fake e blocchiamo milioni di fake accounts ogni giorni, la maggior parte appena vengono creati”, sottolinea Rosen. Facebook pubblica anche report Cib mensili per tenere il pubblico informatico dei suoi sforzi per l’integrità della piattaforma social.

L’annuncio arriva in un momento decisivo per la società di Mark Zuckerberg. Questa settimana la Commissione Energia e commercio della Casa dei rappresentanti esaminerà come le piattaforme tecnologiche, tra cui Facebook, affrontano il problema della disinformazione online.

La strategia di Facebook sui comportamenti “ingannevoli”

“È allettante pensare alla disinformazione come a un problema unico con una soluzione unica”, scrive ancora il Vp di Facebook. “Purtroppo non è così”. Guardare alla disinformazione in questo modo impedisce di affrontare il problema efficacemente, continua Rosen. Per vincere la sfida fake news occorre risolvere una serie di problematiche collegate tra cui account fake, comportamento ingannevole e contenuti fuorivianti e dannosi. “Come responsabile dell’integrità dei nostri prodotti volevo fornire un aggiornamento su come ci poniamo di fronte a ognuna di queste questioni”.

Per esempio, sul comportamento ingannevole Facebook cerca di tagliare gli incentivi economici che lo sostengono: “Abbiamo costruito team e sistemi per scovare e sradicare i comportamenti non autentici che si nascondono dietro molti clickbait. Usiamo anche l’intelligenza artificiale per combattere le frodi e gli account spam”.

La rete di fact-checkers e la lotta alle fake news sul Covid

La disinformazione può anche essere generata dalle persone, e non necessariamente in cattiva fede. Per questo Facebook ha costruito una rete globale di 80 fact-checkers indipendenti che passano in rassegna i contenuti postati in 60 lingue diverse.

Quando i fact-checkers segnalano un contenuto come falso, “ne riduciamo la distribuzione per ridurre il numero di persone che lo ricevono e aggiungiamo un avviso che allerta il pubblico invitando a cercare migliori informazioni sul tema”, scrive Rosen. “Sappiamo che quando un warning è associato a un post, il 95% delle volte nessuno ci clicca sopra. Avvisiamo anche la persona che ha pubblicato il post e limitiamo la distribuzione di pagine, gruppi e domini che ripetutamente condividono informazioni false. Per i casi più gravi di disinformazione, come quelle legati al Covid-19 e ai vaccini o all’interferenza sulle elezioni, rimuoviamo il contenuto”.

“Non abbiamo alcun interesse nella disinformazione”

Sul Covid e i vaccini, in particolare, Facebook ha intensificato l’uso dell’intelligenza artificiale per scovare le fake news e ha rimosso 12 milioni di post dall’inizio della pandemia.

Facebook ha anche creato dei centri informazione su tematiche chiave, come la stessa pandemia o il cambiamento climatico, per dirigere i suoi utenti verso fonti accreditate.

“Nonostante tutto questo impegno alcuni credono che Facebook abbia un interesse economico a chiudere un occhio sulla disinformazione“, conclude Rosen. “Ma è vero il contrario. Abbiamo ogni motivo di tenere la disinformazione fuori dalle nostre app e abbiamo avviato molte iniziative a questo scopo anche a scapito della crescita degli utenti e del loro engagement”

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