MEDIA

Fake news, i big del Web uniti contro le “bufale”

Nasce la “News integrity initiative”, consorzio finanziato tra gli altri da Facebook, Wikipedia e Mozilla. A gestirlo la City University of New York, che organizzerà eventi e iniziative sull’informazione online di qualità

Pubblicato il 03 Apr 2017

fake-news-bufale-170215131220

Se non si troverà un antidoto alle fake news a rimetterci non saranno soltanto i singoli lettori, che avranno una visione distorta o del tutto inattendibile della realtà e di alcuni fatti di cronaca, ma anche gli affari dei big del web, che vedranno compromessa la propria credibilità e potrebbero in questo modo vedere messo a rischio il proprio ruolo e il proprio appeal nei confronti degli utenti. Per questo, dopo una iniziale reazione tiepida al tema, oggi i social network e i giganti dell’online prendono molto più sul serio la questione, e tentano di trovare una via d’uscita. Proprio in questa direzione va la nascita della “News integrity initiative”, un consorzio che vede la partecipazione di colossi come Facebook, Wikipedia e Mozilla insieme ad atenei ed enti non profit di tutto il mondo.

Il progetto, che sarà gestito dalla scuola di giornalismo della City University of New York, parte con una dote di 14 milioni di dollari, che serviranno per promuovere e organizzare ricerche, iniziative ed eventi per sensibilizzare e formare l’opinione pubblica sull’informazione online di qualità.

Tra i soci fondatori del consorzio, oltre ai già citati Facebook e Mozilla, ci sono anche AppNexus, Betaworks e alcune fondazioni statunitensi, mentre tra i partner, oltre a Wikipedia, compaiono anche Jimmy Wales, l’Unesco, lo European Journalism Center e atenei e scuole di giornalismo di Francia, Germania, Danimarca.

Esploso in particolare durante la campagna elettorale per le presidenziali americane, il fenomeno delle bufale online ha investito soprattutto colossi come Facebook e Google, accusati da alcuni analisti di agevolare la diffusione in rete di notizie false e fuorvianti. Negli ultimi mesi queste compagnie hanno intensificato sforzi e iniziative per affrontare il problema: Big G fa parte di “First Draft News” in collaborazione con un gruppo di media, mentre il social di Zuckerberg ha messo a punto una sorta di filtro contro le bufale online per ora in fase di test negli Stati Uniti e in Germania.

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

Articoli correlati