Facebook rafforza la sua lotta alla disinformazione online e punta a fare piazza pulita, nelle bacheche dei suoi due miliardi di utenti, dei link ad articoli sensazionalistici, fuorvianti, a contenuti “spazzatura” condivisi in modo massivo da alcuni account. Nei giorni scorsi la compagnia di Menlo Park ha annunciato un nuovo aggiornamento del suo algoritmo che servirà a declassare ulteriormente questo tipo di notizie sul social network mostrandole meno frequentemente nel flusso di notizie degli iscritti.
Ricerche interne, spiega Adam Mosseri, vice presidente di Facebook, mostrano che c’è un gruppo di persone sulla piattaforma che “ripetutamente condividono grosse quantità di post pubblici ogni giorno”, di fatto riempiendo di spam (di contenuti spazzatura) il flusso di notizie degli utenti. E i link condivisi con queste modalità, aggiunge, “tendono a comprendere contenuti di bassa qualità, titoli esca, sensazionalismo e disinformazione”.
Ecco perché, sottolinea Mosseri, “vogliamo ridurre l’influenza di questi ‘spammer’ e declassificare i link che condividono più frequentemente di quelli condivisi in modo ‘normale'”, non massivo dunque. Questo, precisa la compagnia, è solo uno dei segnali che l’algoritmo prenderà in considerazione per declassificare un post.
L’aggiornamento è solo l’ultimo strumento adottato da Facebook negli ultimi mesi nella lotta alle “fake news” e alla disinformazione in rete. A maggio il social ha rafforzato la ricerca dei “titoli esca” anche nella lingua italiana.