Facebook & Co sono considerati da ieri in Germania co-responsabili dei contenuti d’odio che vengono pubblicati attraverso le loro piattaforme social. E’ il senso del “Netwerkdurchsetzungsgesetz”, la legge in vigore da ieri che prevede multe molto salate, dai 5 ai 50 milioni di euro, per i social network che non eliminano i contenuti d’odio o le dichiarazioni diffamatorie, nei casi più gravi – come per i post che neghino l’olocausto – già entro 24 ore. Alle piattaforme con più di due milioni di utenti, quindi anche Facebook, Twitter e Youtube, la nuova norma approvata dal Bundesrat dà tre mesi di tempo per adeguarsi, per diventare operativa da gennaio 2018. Ogni social network interessato dalla norma ha dovuto inoltre nominare e indicare un responsabile per le denunce in Germania, e prendere l’impegno di stilare un report semestrale nel caso in cui in quest’arco di tempo abbiano ricevuto più di 100 segnalazione per la rimozione di contenuti d’odio.
Si tratta della prima legge di questo tipo mai messa a punto su scala globale, che affiderà a un team di 50 dipendenti del ministero della giustizia tedesco il compito di monitorare i social per verificare la corretta applicazione della legge. Allo stesso ministero spetterà poi di stabilire l’entità delle multe. “I crimini legati all’odio sono aumentati del 300% negli ultimi anni – spiega alla Zeit Heiko Maas, ministro uscente dell’Spd – Molta gente abbandona esasperata i social network, perché non ne può più. Ma noi intendiamo proteggere anche la loro libertà di opinione”.