Nel 2016 Google ha trasferito 16 miliardi di dollari alle Bermuda per risparmiare sulle tasse. E’ quanto risulta da un’inchiesta di Bloomberg, che cita alcuni documenti reperiti in nei Paesi bassi, depositati dalla società presso la camera di commercio olandese il 22 dicembre. Secondo quanto ricostruito dall’agenzia di stampa, Big G avrebbe utilizzato due società irlandesi e una olandese, spostando i ricavi in un primo momento dall’Irlanda all’Olanda, in un “contenitore” senza dipendenti, e da lì nell’arcipelago dell’Atlantico, presso una seconda società registrata in Irlanda, “Google Ireland holdings unlimited”, dove non sono applicate tasse sui profitti delle aziende. Da qui le definizioni “Double Irish” e “Dutch sandwinch” per descrivere la pratica. Nell’anno Google avrebbe spostato in tutto una somma il 7% più alta rispetto a quello movimentata allo stesso modo dalla società nel 2015.
Secca la replica di un portavoce di Google, affidata a una nota: “Paghiamo tutte le tasse dovute e rispettiamo le leggi fiscali in tutti i paesi in cui operiamo in tutto il mondo, e rimaniamo impegnati nel sostenere la crescita dell’ecosistema digitale”. L’aliquota pagata nell’anno su scala globale da Google, in virtù anche di questo espediente, è stata secondo quanto ricostruito da Bloomberg del 19,3%. Il risparmio sarebbe così stato per la società, rispetto all’ammontare delle tasse se non avesse effettuato lo spostamento, di 3,7 miliardi di dollari.