STRATEGIE

Guerra aperta alle fake news, Google modifica l’algoritmo

Il motore di ricerca darà più peso all’autorevolezza delle pagine e ai feedback degli utenti. E Wikipedia battezza Wikitribune, la piattaforma che raccoglie solo notizie verificate

Pubblicato il 26 Apr 2017

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Google rafforza la strategia anti fake news. Il motore di ricerca annuncia cambiamenti “strutturali” all’algoritmo che ne regola il funzionamento: il motore online punterà a privilegiare sempre più pagine web di qualità, ad esempio assegnando un peso maggiore a fonti autorevoli e tenendo sempre più conto delle segnalazioni “umane” sui contenuti inappropriati. Un ruolo chiave viene assegnato ai “valutatori”.

Si tratta di “persone reali che valutano la qualità dei risultati di ricerca” e che forniranno riscontri, non per determinare il posizionamento di singole pagine, ma per raccogliere dati sulla qualità dei risultati di Google e identificare le aree che richiedono miglioramenti. Lo spiega Ben Gomes, vicepresidente dell’Engineering di Google Search nel blog della società. “La ricerca su web può essere sempre migliorata; lo sapevamo quando ho cominciato a lavorare al motore di ricerca nel 1999 ed è ancora vero oggi. Allora, Internet stava crescendo con incredibile rapidità, era necessario dare un senso a quella esplosione di informazioni, organizzarle e presentarle in modo tale che le persone potessero trovare quello che stavano cercando direttamente nella pagina dei risultati di ricerca”.

“Il lavoro al tempo era attorno a PageRank, l’algoritmo fondamentale usato per misurare l’importanza delle pagine web per poterle ordinare nei risultati. Oltre a cercare di organizzare le informazioni, i nostri algoritmi hanno sempre dovuto lottare con individui o sistemi che cercavano di “imbrogliare” i nostri sistemi per apparire più in alto nei risultati di ricerca, utilizzando produttori di contenuto (content farms) di bassa qualità, testo nascosto e altre pratiche ingannevoli. Abbiamo combattuto questi problemi, e altri nel corso degli anni, apportando regolarmente modifiche ai nostri algoritmi e introducendo altre funzioni che impediscono di imbrogliare il sistema”.

“Oggi – prosegue Gomes – in un mondo in cui vengono pubblicate online decine di migliaia di pagine ogni minuto, ci sono nuovi metodi con cui le persone cercano di imbrogliare il sistema. Quello più visibile è il fenomeno delle ‘fake news’, per cui del contenuto presente sul web ha contribuito a diffondere informazioni palesemente ingannevoli, di scarsa qualità, offensive o completamente false. Sebbene questo problema sia diverso da quelli affrontati in passato, il nostro obiettivo resta sempre lo stesso: offrire alle persone accesso a informazioni rilevanti provenienti dalle fonti più affidabili a disposizione. E benché non sempre riusciamo del tutto nel nostro intento, stiamo facendo buoni progressi nell’affrontare il problema. Tuttavia, per ottenere cambiamenti che abbiano un impatto a lungo termine, sono necessari cambiamenti più strutturali alla Ricerca”.

“Proprio con un obiettivo di lungo termine in mente, oggi stiamo compiendo un altro passo per continuare a far emergere più contenuto di alta qualità dal web, il che include miglioramenti al search ranking (il sistema di posizionamento nel motore di ricerca), modi più semplici perché le persone possano fornirci feedback diretti e ancora più trasparenza su come funziona la Ricerca. I nostri algoritmi aiutano ad identificare fonti affidabili tra i miliardi e miliardi di pagine del nostro indice. Tuttavia, è risultato evidente che un piccolo insieme di ricerche (circa lo 0,25% del traffico giornaliero) ha restituito risultati con contenuti offensivi o chiaramente ingannevoli, che non sono quello che le persone cercano”. “Per contribuire ad evitare la diffusione di simili contenuti per questo tipo di ricerche, abbiamo migliorato i nostri metodi di valutazione e fatto aggiornamenti all’algoritmo per far emergere più contenuti autorevoli – afferma il ricercatore -. Nuove Linee guida per i valutatori della qualità della Ricerca: quello che porta a cambiamenti alla Ricerca è un processo che coinvolge diverse sperimentazioni. Come parte di questo processo, ci sono valutatori, persone reali che valutano la qualità dei risultati di ricerca di Google, che ci forniscono un riscontro sui nostri esperimenti. Queste valutazioni non determinano il posizionamento di singole pagine, ma vengono utilizzate per raccogliere dati sulla qualità dei nostri risultati e identificare aree che richiedono miglioramenti”.

“Lo scorso mese, abbiamo aggiornato le nostre Linee guida per i valutatori della qualità della Ricerca (Search Quality Rater Guidelines) con esempi più dettagliati di pagine di scarsa qualità in modo che i valutatori le segnalino appropriatamente; gli aggiornamenti includono informazioni ingannevoli, risultati inaspettatamente offensivi, bufale e teorie cospiratorie non dimostrate. Queste linee guida cominceranno ad aiutare i nostri algoritmi a far retrocedere simili contenuti di scarsa qualità e ad introdurre ulteriori miglioramenti nel tempo”. “Cambiamenti nel posizionamento: combiniamo centinaia di segnali per determinare quali risultati mostrare per una determinata ricerca, da quanto è recente il contenuto al numero di volte in cui il termine di ricerca compare nella pagina. Abbiamo modificato i segnali per aiutare a far emergere più pagine più autorevoli e far retrocedere contenuti di scarsa qualità, cosicché problemi come quello dei risultati che negano l’Olocausto che abbiamo visto a Dicembre abbiano meno probabilità di presentarsi”.

“Quando visitate Google, velocizziamo la vostra esperienza con funzionalità come il Completamento automatico, che aiuta a prevedere i termini di ricerca che potreste digitare per offrirvi in modo più rapido le informazioni di cui avete bisogno, e i Featured Snippets, che mostrano una selezione delle informazioni rilevanti rispetto alla vostra ricerca in alto nella pagina dei risultati. Il contenuto che compare in queste funzionalità è generato algoritmicamente e riflette quello che le persone cercano e il contenuto che è disponibile sul web. Il che può a volte portare a risultati che sono inattesi, non accurati o offensivi. A partire da oggi, facciamo in modo che sia molto più semplice per le persone segnalarci direttamente il contenuto che appare sia nelle predizioni del Completamento automatico sia in Featured Snippets. Questi nuovi meccanismi di feedback includono categorie chiaramente identificate in modo che possiate informarci direttamente se trovate contenuto sensibile o inutile. Intendiamo usare questi feedback per migliorare i nostri algoritmi”. “Nel corso degli ultimi mesi ci sono state poste domande difficili sul perché nel Completamento automatico comparissero previsioni di ricerca scioccanti o offensive. Su questa base – dice ancora l’esponente di Google – abbiamo valutato come migliorare le nostre policy sul contenuto e le abbiamo aggiornate di conseguenza. Ora pubblichiamo queste policy nella nostra Guida, in modo che chiunque possa approfondire il Completamento automatico e il nostro approccio alle rimozioni”.

“Per chi è interessato ad approfondire ulteriormente, abbiamo recentemente aggiornato il sito How Search Works per offrire più informazioni sulla tecnologia che sta dietro alla Ricerca. Il sito contiene una descrizione di come il sistema di posizionamento di Google sceglie tra miliardi di pagine per fornirvi i risultati di una ricerca e include anche una descrizione del processo di test da parte degli utenti. Su Google vengono fatte migliaia di miliardi di ricerche ogni anno. In effetti, il 15% delle ricerche che vediamo ogni giorno sono nuove, il che significa che c’è sempre più lavoro che dobbiamo fare per fornire alle persone le risposte migliori alle loro domande prendendole da una ampia varietà di fonti legittime. Sebbene i nostri risultati di ricerca non saranno mai perfetti, siamo sempre impegnati a conservare la vostra fiducia e ad assicurare che i nostri prodotti continuino ad essere utili per tutti”.

Intanto Wikipedia mette in campo Wikitribune: una piattaforma che promette di dare spazio solo a storie ed articoli scritti da giornalisti professionisti, grazie al ruolo di volontari che certificheranno la correttezza di notizie e dati. L’accesso al sito, garantisce il fondatore Jimmy Wales, sarà gratuito: a garantirne il finanziamento sarà un crowdfunding. “Quando le notizie sono false e sono gia’ fuori, di pubblico dominio, noi le correggiamo», spiega Wales in un video promozionale sul suo sito. Il primo obiettivo del fondatore di Wikipedia è quello di raccogliere abbastanza soldi per assumere 10 giornalisti”.

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