I giganti tecnologici americani trainano Wall Street e, come spesso accade quando ci sono di mezzo i big hi-tech, tornano a levarsi le voci di un possibile scoppio della bolla. Gli indici della Borsa Usa continua a battere record su record e ieri i big five della tecnologia, nota il Sole 24 Ore, si sono spinti decisamente oltre, arrivando a toccare una capitalizzazione cumulata oltre quota 3mila miliardi di dollari. Giusto per dare un termine di paragone, si tratta di un dato leggermente superiore al Pil francese.
A guidare questo gruppetto di giganti c’è sempre Apple che, vale oggi 787 miliardi, quasi un centinaio in più delle holding che controlla Google, Alphabet, che comunque si difende ampiamente con 678 miliardi. Chiude il podio Microsoft (570 miliardi di market cap) e seguono poi Amazon con 490 miliardi e Facebook con 475 miliardi. Tutti titoli che stanno viaggiando intorno ai rispettivi massimi, registrando variazioni percentuali in deciso aumento negli ultimi 12 mesi, come dimostra il +55% messo a segno da Apple o i 33 punti percentuali di rialzo incassati da Alphabet.
Il settore tecnologico americano, fa notare un rapporto di Moody’s, è tra l’altro quello che nel 2016 ha vantato una liquidità maggiore rispetto ad ogni altro comparto Usa. Il cash a disposizione di gruppi tech è stato di 871 miliardi di dollari. In testa ci sono state Apple, Microsoft, Google, Cisco e Oracle, che insieme avevano 594 miliardi di dollari in contanti. Soltanto il produttore dell’iPhone aveva 246 miliardi, il 13,2% della liquidità totale delle aziende Usa.