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Negli Usa via al censimento nazionale, Facebook rimuove le fake news

Zuckerberg si impegna a cancellare i contenuti pubblicitari che mirano a limitare la partecipazione e le bufale postate per invalidare i risultati

Pubblicato il 20 Dic 2019

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Difendere il censimento nazionale americano, il principale strumento con cui il Congresso Usa può misurare come distribuire i contributi federali. Facebook ha dichiarato che rimuoverà una serie di pubblicità e contenuti che possono risultare fuorvianti riguardo al censimento, come ad esempio quando e come partecipare e le conseguenze non vere come possibili arresti, o che le informazioni degli individui raccolti dagli ufficiali addetti al censimento vengano condivisi con altre agenzie governative, cosa invece vietata dalla legge federale. Altre informazioni non corrette saranno invece ammissibili solo dopo un controllo della loro veridicità.

Il censimento è utilizzato per determinare la rappresentanza di ciascuno Stato nel Congresso e come guida per distribuire fino a 1.500 miliardi di dollari di fondi federali ogni anno.

A settembre aveva avuto larga diffusione tramite Facebook un meme non veritiero che sosteneva che ladri di appartamento entravano nelle case delle loro vittime soprattutto spacciandosi per ufficiali governativi che raccolgono informazioni. Era stato dimostrato che non era vero ma il meme non era stato rimosso, seguendo la linea di Facebook per il controllo della veridicità delle informazioni. Facebook ha dichiarato che avrebbe proibito pubblicità che “ritraggano la partecipazione al censimento come priva di significato o di scopo o che suggeriscano alle persone di non partecipare».

Il censimento si tiene ogni decennio e nel 2020 per la prima volta verrà proposto prevalentemente online. Da mesi gli esperti hanno espresso la loro preoccupazione che Facebook non prenda sul serio le minacce di disinformazione e non sia pronto a contrastarle.

A marzo l’Ufficio del censimento aveva chiesto a Google, Twitter e Facebook di aiutarle a difendersi dalle campagne di “fake news”. Alcune fonti interne aveva dichiarato che le presentazioni fatte da Facebook agli ufficiali federali sulle modalità di contrasto alle manipolazioni e disinformazione rispetto al censimento erano generiche e sembrava più che altro miranti a promuovere la piattaforma di raccolta pubblicitaria dell’azienda.

Adesso invece «sembra che Facebook abbia finalmente ascoltato: il censimento e le nostre elezioni richiedono una vigilanza straordinaria, non ci sono margini di errore o seconde possibilità», ha detto Vanita Gupta, presidente della Leadership Conference on Civil and Human Rights. Invece secondo Rashad Robinson, presidente dell’associazione per i diritti civili “Color of Change” la nuova politica «è valida solo nella misura in cui sia applicata in modo trasparente, un’area in cui, per essere chiari, in passato Facebook ha sempre fallito».

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