LE REGOLE

Net Neutrality, in Usa monta la protesta contro le regole di Trump

Migliaia di aziende della digital economy, tra cui big come Facebook e Google, unite per preservare le regole volute dall’ex presidente Obama: “Nessuna discriminazione tra gli utenti”. Online slogan, alert e video per sensibilizzare il pubblico

Pubblicato il 13 Lug 2017

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Gigantesca protesta online di Facebook, Twitter, Alphabet e decine di altre grandi compagnie hi-tech contro la proposta sostenuta dai repubblicani di modificare le regole sulla neutralità della Rete del web, che impedirebbero ai provider di internet di favorire alcuni siti o app rispetto ad altre. In sostegno all’”Internet-Wide Day of Action to Save Net Neutrality”, oltre 80mila website mostrano slogan, segnali di allerta, pubblicità e brevi video per invitare il pubblico ad opporsi alla cancellazione delle norme implementate dall’amministrazione Obama nel 2015. Tutti insieme per tutelare l’uguaglianza degli utenti del web, senza discriminazioni, come quella di una velocità di connessione maggiore concessa a chi paga di più.

L’allarme è scattato ufficialmente lo scorso aprile, quando Ajit Pai, a capo della Commissione Federale delle Comunicazioni americana, ha annunciato la rottamazione delle vecchie norme sul web. La questione ruota tutta sulla preservazione dell’uguaglianza della Rete per tutti: quello che vorrebbe invece Pai, Trump e soprattutto le aziende provider di Internet, sarebbe diversificare velocità e qualità del servizio, a pagamento.

Chi vuole cambiare le norme attuali sostiene che il sistema così com’è oggi non funziona perché limita lo sviluppo e le potenzialità di Internet. Ma questa è una “rivoluzione” inaccettabile per la stragrande maggioranza degli utenti e delle aziende americane. Cui oggi si è unito persino l’operatore telefonico americano At&t, da tempo contrario all'”uguaglianza” in Rete.”I provider di Internet vogliono creare corsie preferenziali a chi paga di più”, ha detto Corey Price, vicepresidente del sito di video porno YouPorn, “questo significherà una velocità in streaming più lenta per gli altri che non potranno pagare. E questo sarà un problema per tutti, anche per il porno online, come si può immaginare”.

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