Netflix sbaglia un colpo. La società non rispetta le stime del mercato sulla crescita del numero di abbonati e presenta conti non del tutto convincenti, con ricavi sotto il consensus e utili netti sopra di poco alle previsioni. Per questo il titolo del gruppo di contenuti video in streaming crolla con punte fino al -17%.
Nel dettaglio, nel trimestre che e’ terminato il 30 giugno Netflix ha registrato ricavi per 3,91 miliardi di dollari, contro attese per 3,94 miliardi di dollari e in rialzo del 40,3% rispetto ai 2,78 miliardi di dollari dello stesso periodo di un anno fa. Gli utili netti per azione adjusted sono stati di 85 centesimi, sopra le attese che si fermavano a 79 centesimi. Nel 2017 si erano fermati a 15 centesimi ad azione. Male come dicevamo la crescita degli utenti: a livello globale sono cresciuti di 5,2 milioni contro 6,2 milioni delle attese. Alla fine del secondo trimestre erano in tutto 130 milioni. Infine le previsioni per il trimestre in corso: Netflix si attende utili adjusted di 68 centesimi, 3,98 miliardi di dollari di ricavi e una crescita di utenti di 5 milioni, contro attese per oltre 6 milioni.
Nonostante negli ultimi mesi Netflix abbia puntato molto sulla crescita internazionale, continua a sentire l’avanzata di altri servizi e in particolare di Disney, AT&T e Amazon, che stanno ampliando l’offerta. Amazon ha rafforzato la sua offerta di video in streaming, mentre AT&T ha appena acquistato Time Warner. Disney e Comcast invece continuano a essere interessati agli asset di 21st Century Fox. Anche se Netflix ha detto che c’e’ spazio per piu’ aziende nel settore, gli analisti temono un forte rallentamento nei prossimi anni. Inoltre gli analisti hanno paura che il titolo non possa continuare a mantenere questi ritmi di crescita, visto che in un anno e’ aumentato di oltre il 100%. In tutto questo il gruppo continua a investire: entro la fine del 2018 Netflix prevede di spendere 8 miliardi in contenuti originali, creando 700 serie. Il titolo di Netflix ha chiuso la seduta in rialzo dell’1,2% a quota 404,68 dollari ad azione, per poi perdere oltre il 14% nel dopo mercato.