L'ANALISI

Più che una web tax, una politica della mano tesa

L’emendamento Boccia ha il merito di fare il primo passo verso un approccio più realistico alle attività e ai redditi delle imprese che non risiedono in Italia e operano qui senza una stabile organizzazione. Ma non mancano alcuni elementi di perplessità. L’analisi della voce.info

Pubblicato il 26 Mag 2017

soldi-crisi-120111165550

L’emendamento Boccia sulla cosiddetta web tax, appena approvato alla Camera, non è una nuova tassa né una riscrittura delle norme in tema di stabile organizzazione adeguata allo stile di lavoro delle società del web. Si tratta, più modestamente, di un invito al dialogo: una sorta di voluntary disclosure offerta alle imprese estere (tutte, anche le non web) che realizzano fonti di reddito in Italia. Si paga, cioè, l’imposta per intero con uno sconticino sulle sanzioni amministrative e con la cancellazione di quelle penali. La norma invita le multinazionali che realizzano più di mille milioni di volume d’affari – di cui almeno 50 in Italia – a rivolgersi all’Agenzia delle Entrate per far valutare alla stessa se le relative modalità operative configurano l’esistenza di una stabile organizzazione in Italia.

Il tentativo di aprire un dialogo con le multinazionali va certamente condiviso. Anziché brandire una (fragile) ascia di guerra, è meglio presentarsi col ramoscello d’ulivo. Ma attenzione a non eccedere in ingenuità. Le multinazionali che hanno evitato, finora, l’emersione di una stabile organizzazione in Italia non si trovano in questa situazione per caso. Al contrario, hanno costruito il proprio business model con lo scopo specifico di evitare che la modalità di svolgimento della loro attività fosse riconducibile a tale fattispecie: così da sottrarsi legittimamente alla tassazione in Italia.

Perché dovrebbero ripensarci oggi e confessare i peccatucci di ieri? Certo, le iniziative della procura di Milano e l’esperienza maturata dal fisco nostrano nelle più recenti vicende (Apple e Google in testa) potrebbero indurre a qualche ripensamento. Ma dubito che interessi loro fare piena luce sul complesso di attività che generano flussi di fonte italiana. Resterà, temo, più conveniente attendere che sia il fisco a fare la prima mossa nel presupposto che le conoscenze del settore e dei flussi che lo accompagnano paiono essere al momento assai modeste. E contestare, poi, le relative asserzioni per pervenire, nella peggiore delle ipotesi, a una transazione (“accertamento con adesione”) che normalmente dà luogo a una parziale rinuncia alla pretesa erariale e alla riduzione a un terzo della sanzione applicabile (così hanno fatto Apple e Google). Transazione che peraltro non comporta, tecnicamente parlando, l’ammissione di una colpa, ma ha la sola finalità di definire una potenziale controversia.

Certo, la transazione lascia in piedi l’applicazione della sanzione penale mentre l’emendamento Boccia la trasforma in causa di non punibilità. Tuttavia, la prassi insegna che già oggi, con l’integrale pagamento dell’importo dovuto in via transattiva, si procede al patteggiamento.

Le maggiori perplessità – Suscita, poi, qualche perplessità l’individuazione dei parametri che costituiscono i presupposti di accesso al regime premiale. Sembrerebbero dettati come presupposti di ammissibilità a un regime privilegiato. Con la conseguenza (inopportuna) di escluderne chi vi rimane al di sotto. E ciò non tanto per il riferimento al volume d’affari consolidato (risultante da un bilancio certificato?), quanto per quello riconducibile ai ricavi di fonte italiana. Occorre, a quest’ultimo fine, sommare i ricavi dall’eventuale sede italiana con quelli di altre società del gruppo, anche estere, per la parte di attività svolta in Italia. La norma, insomma, invita alla piena collaborazione senza attivare, però, adeguati strumenti individuativi e repressivi.

Nulla si dice sui criteri di determinazione del reddito (anzi, sul coacervo di redditi) attribuibile alla stabile organizzazione laddove è evidente che le eventuali consorelle estere coinvolte (quelle che concorrono a formare il volume d’affari italiano rilevante) avranno sopportato propri costi per la produzione dei ricavi di fonte italiana. Certo, si fa rinvio a un provvedimento direttoriale per l’attuazione di quanto non previsto nel testo normativo, ma qui l’attribuzione di poteri definitori pare eccessivamente largheggiante e quindi, in definitiva, poco appetibile per la sua indeterminatezza. Restano, comunque, giustamente fuori dalla possibile sanatoria le multinazionali nei cui confronti sono già iniziate procedure di accertamento.

In conclusione, l’emendamento Boccia ha il merito di fare il primo passo nella direzione di un approccio più realistico alle modalità realizzative di reddito da parte di imprese non residenti che operano in Italia con strutture “tenui” e tirare, quindi, la volata all’indispensabile superamento – in sede Ocse – del concetto di stabile organizzazione fisica per poterne tassare i relativi proventi. La strumentazione tecnica predisposta appare, tuttavia, debole e ancorata più al desiderio di uscire da una situazione di disagio che potrebbe iniziare a essere avvertita dalle imprese in odore di accertamento che al timore di essere assoggettati a un regime di effettivo maggior rigore.

* questo articolo è pubblicato su http://www.lavoce.info/

Valuta la qualità di questo articolo

La tua opinione è importante per noi!

EU Stories - La coesione innova l'Italia

Tutti
Analisi
Video & Podcast
Social
Iniziative
Scenari
Il quadro economico del Sud: tra segnali di crescita e nuove sfide
Sostenibilità
Lioni Borgo 4.0: un passo verso la città del futuro tra innovazione e sostenibilità
Podcast
Centro Servizi Territoriali: uno strumento per accompagnare gli enti nell’attuazione della politica di coesione. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
Podcast
EU Stories, il podcast | Politiche di coesione e comunicazione: una sinergia per il futuro
Opinioni
La comunicazione dei fondi europei da obbligo ad opportunità
eBook
L'analisi della S3 in Italia
Norme UE
European Accessibility Act: passi avanti verso un’Europa inclusiva
Agevolazioni
A febbraio l’apertura dello sportello Mini Contratti di Sviluppo
Quadri regolamentari
Nuovi Orientamenti sull’uso delle opzioni semplificate di costo
Coesione
Nuovo Bauhaus Europeo (NEB): i premi che celebrano innovazione e creatività
Dossier
Pubblicato il long form PO FESR 14-20 della Regione Sicilia
Iniziative
400 milioni per sostenere lo sviluppo delle tecnologie critiche nel Mezzogiorno
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalle aule al mondo del lavoro, focus sui tirocini della Scuola d’Arte Cinematografica
TRANSIZIONE ENERGETICA
Il ruolo del finanziamento BEI per lo sviluppo del fotovoltaico in Sicilia
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalla nascita ai progetti futuri, focus sulla Scuola d’Arte Cinematografica. Intervista al coordinatore Antonio Medici
MedTech
Dalla specializzazione intelligente di BionIT Labs una innovazione bionica per la disabilità
Finanza sostenibile
BEI e E-Distribuzione: investimenti per la sostenibilità energetica
Professioni
Servono competenze adeguate per gestire al meglio i fondi europei
Master
Come formare nuove professionalità per governare e gestire al meglio i fondi europei?
Programmazione UE
Assunzioni per le politiche di coesione: prossimi passi e aspettative dal concorso nazionale. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
innovazione sociale
Rigenerazione urbana: il quartiere diventa un hub dell’innovazione. La best practice di San Giovanni a Teduccio
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia
Scenari
Il quadro economico del Sud: tra segnali di crescita e nuove sfide
Sostenibilità
Lioni Borgo 4.0: un passo verso la città del futuro tra innovazione e sostenibilità
Podcast
Centro Servizi Territoriali: uno strumento per accompagnare gli enti nell’attuazione della politica di coesione. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
Podcast
EU Stories, il podcast | Politiche di coesione e comunicazione: una sinergia per il futuro
Opinioni
La comunicazione dei fondi europei da obbligo ad opportunità
eBook
L'analisi della S3 in Italia
Norme UE
European Accessibility Act: passi avanti verso un’Europa inclusiva
Agevolazioni
A febbraio l’apertura dello sportello Mini Contratti di Sviluppo
Quadri regolamentari
Nuovi Orientamenti sull’uso delle opzioni semplificate di costo
Coesione
Nuovo Bauhaus Europeo (NEB): i premi che celebrano innovazione e creatività
Dossier
Pubblicato il long form PO FESR 14-20 della Regione Sicilia
Iniziative
400 milioni per sostenere lo sviluppo delle tecnologie critiche nel Mezzogiorno
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalle aule al mondo del lavoro, focus sui tirocini della Scuola d’Arte Cinematografica
TRANSIZIONE ENERGETICA
Il ruolo del finanziamento BEI per lo sviluppo del fotovoltaico in Sicilia
Formazione
“Gian Maria Volonté”: dalla nascita ai progetti futuri, focus sulla Scuola d’Arte Cinematografica. Intervista al coordinatore Antonio Medici
MedTech
Dalla specializzazione intelligente di BionIT Labs una innovazione bionica per la disabilità
Finanza sostenibile
BEI e E-Distribuzione: investimenti per la sostenibilità energetica
Professioni
Servono competenze adeguate per gestire al meglio i fondi europei
Master
Come formare nuove professionalità per governare e gestire al meglio i fondi europei?
Programmazione UE
Assunzioni per le politiche di coesione: prossimi passi e aspettative dal concorso nazionale. Il podcast “CapCoe. La coesione riparte dalle persone”
innovazione sociale
Rigenerazione urbana: il quartiere diventa un hub dell’innovazione. La best practice di San Giovanni a Teduccio
Programmazione europ
Fondi Europei: la spinta dietro ai Tecnopoli dell’Emilia-Romagna. L’esempio del Tecnopolo di Modena
Interventi
Riccardo Monaco e le politiche di coesione per il Sud
Iniziative
Implementare correttamente i costi standard, l'esperienza AdG
Finanziamenti
Decarbonizzazione, 4,8 miliardi di euro per progetti cleantech
Formazione
Le politiche di Coesione UE, un corso gratuito online per professionisti e giornalisti
Interviste
L’ecosistema della ricerca e dell’innovazione dell’Emilia-Romagna
Interviste
La ricerca e l'innovazione in Campania: l'ecosistema digitale
Iniziative
Settimana europea delle regioni e città: un passo avanti verso la coesione
Iniziative
Al via il progetto COINS
Eventi
Un nuovo sguardo sulla politica di coesione dell'UE
Iniziative
EuroPCom 2024: innovazione e strategia nella comunicazione pubblica europea
Iniziative
Parte la campagna di comunicazione COINS
Interviste
Marco De Giorgi (PCM): “Come comunicare le politiche di coesione”
Analisi
La politica di coesione europea: motore della transizione digitale in Italia
Politiche UE
Il dibattito sul futuro della Politica di Coesione
Mobilità Sostenibile
L’impatto dei fondi di coesione sul territorio: un’esperienza di monitoraggio civico
Iniziative
Digital transformation, l’Emilia-Romagna rilancia sulle comunità tematiche
Politiche ue
Fondi Coesione 2021-27: la “capacitazione amministrativa” aiuta a spenderli bene
Finanziamenti
Da BEI e Banca Sella 200 milioni di euro per sostenere l’innovazione di PMI e Mid-cap italiane
Analisi
Politiche di coesione Ue, il bilancio: cosa ci dice la relazione 2024
Politiche UE
Innovazione locale con i fondi di coesione: progetti di successo in Italia

Articoli correlati