I giganti del web, Amazon e Facebook, accelerano sul fronte delle infrastruttre strategiche di rete attraverso un accordo con Softbank, gigante giapponese delle telecomunicazioni, per costituire un consorzio misto finalizzato alla costruzione di un nuovo cavo sottomarino di 14mila km tra Nord America e Asia.
Jupiter, questo il nome del cavo transpacifico, collegherà Hermosa Beach vicino Los Angeles con Shima nella prefettura di Mie e Maruyama nella prefettura di Chiba in Giappone oltre a Daet nelle Filippine. Nel consorzio entreranno anche player come NTT, PCCW Global, PLDT e TE SubCom che, nelle vesti di main contractor del progetto, curerà le attività di gestione e realizzazione operativa del cavo il cui completamento è previsto nel 2020. Basato su un sistema di trasmissione 400 Gbps WDM, inizialmente il cavo offrirà una capacità di 60 Tbps, eventualmente espandibile per soddisfare la domanda crescente di traffico dati, diventando il cavo più veloce tra Giappone e Stati Uniti.
Secondo Koji Ishii, General Manager di Softbank e presidente del consorzio: ”La domanda di banda nella regione del Pacifico continua a crescere a ritmi molto sostenuti, accompagnata dalla diffusione di applicazioni bandivore come video 4K/8K, realtà virtuale e aumentata. Jupiter fornirà la necessaria diversità di connessioni ad elevata capacità per soddisfare le esigenze di un mercato in continua evoluzione”.
Questa iniziativa è solo l’ultima in ordine di tempo sul fronte delle infrastrutture fisiche di telecomunicazioni realizzate e gestite da un mix di operatori telco tradizionali e operatori non tradizionali come gli Ott. A settembre, Microsoft e Facebook, con il supporto di una controllata di Telefonica, hanno completato la realizzazione del cavo Marea da 160 Tbps e lungo oltre 6.000 km. Ancora prima, all’inizio di questo anno Google ha annunciato la realizzazione del cavo Indigo tra Asia e Australia mentre lo scorso anno sempre Google e Facebook hanno realizzato un altro cavo sottomarino tra Los Angeles e Honk Kong. Questo trend è indicativo dell’interesse crescente dei giganti del web nel costruire le proprie reti per far fronte alla rilevante crescita di traffico attesa nei prossimi anni. Inoltre, secondo i dati di un report della Fcc americana, la capacità complessiva delle reti sottomarine è aumentata del 35% all’anno dal 2007 al 2015 con una previsione di crescita del 17% all’anno nel periodo 2016-2017.