Una spy story ad alta densità tecnologica. E’ quella che coinvolge Google e Uber. La Waymo, “braccio” di Google per le auto senza pilota ha denunciato un ex capo progettista di avere “rubato” una importante tecnologia, sostenendo gli sforzi di Uber di mettere insieme una flotta di veicoli automatici per i suoi servizi di trasporto. Il presunto furto è descritto in una denuncia presentata alla Corte federale di San Francisco dalla Waymo, che otto anni fa ha cominciato a progettare, inizialmente in segreto, le auto che si guidano da sole, e che ora opera come una divisione della controllata Google Alphabet.
La denuncia cita una serie di prove a carico di Anthony Levandowski, un ex manager addetto al progetto, che avrebbe scaricato 14.000 file confidenziali su un computer portatile prima di dar vita, nel 2016, ad una propria società. Uber ha poi acquistato la start up di Levandowski, “Otto”, lo scorso anno per 680 milioni di dollari. Ad una richiesta di commento, Uber finora non ha risposto.
“Prendiamo seriamente in considerazione le accuse mosse contro Otto e i dipendenti Uber, e approfondiremo attentamente la questione”, afferma Uber in una nota.
Le auto senza pilota sono un settore in cui i big della tecnologia, ma anche aziende dell’automotive, stanno investendo molto. Il colosso americano Ford conta di investire, da qui fino al 2021, 5 miliardi di dollari. Le risorse destinate a velocizzare l’implementazione delle tecnologie per la guida autonoma e la realizzazione di un sistema di guida virtuale, andranno alla società “Argo AI”, fondata da manager in uscita da Google e Uber, che con il proprio team di ingegneri ed esperti di robotica lavoreranno allo sviluppo di una nuova piattaforma software dedicata. Argo AI inizialmente si concentrerà sullo sviluppo e la produzione dei veicoli a guida autonoma Ford, ma non è escluso che in futuro possa concedere in licenza la propria tecnologia ad altre aziende.
Elon Musk, numero uno di Tesla, ha annunciato che “entro tre mesi, al massimo 6 mesi” Tesla renderà disponibile la guida completamente autonoma sui propri veicoli. Musk ha chiarito che è anche in corso un richiamo per l’aggiornamento del software HW2 del sistema semiautonomo Autopilot, già installato su alcuni veicoli in circolazione, operazione che in alcuni casi potrebbe comportare il passaggio in officina per la ricalibrazione dei sistemi di bordo.