Via libera agli smartphone in classe? Sì ma come strumento di lavoro. Lo ha ribadito, intervenendo a Studio 24, la ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli. “Gli studenti già dalle elementari arrivano a scuola sapendo utilizzare gli strumenti digitali. Già ora ci sono i tablet in aula, ma vanno utilizzati – ha spiegato la ministra – a fini didattici, sono uno strumento di lavoro che si usa in classe sotto la responsabilità dei docenti”. La ministra ha quindi aggiunto che, anche assieme ai genitori, bisogna insegnare ai ragazzi “cosa significa utilizzare un tablet, cosa significa stare su internet, vanno alfabetizzati su opportunità e rischi”.
Le dichiarazioni di Fedeli arrivano mentre il Miur sta implementando il Piano nazionale scuola digitale. Sedici le azioni chiave per i prossimi mesi, apartire dallo stanziamento di 140 milioni entro il 20 settembre per realizzare laboratori in chiave digitale per gli istituti professionali, l’alberghiero, il meccatronico, le scuole di moda. “Il modello è l’industria 4.0”, ha sottolineato Fedeli.
Entro il 29 settembre, poi, saranno a bilancio 2,5 milioni per il digitale nelle scuole di periferia. Quindici milioni per il registro elettronico nel primo ciclo (elementari e medie) e 5,7 milioni per l’assistenza tecnica. Entro novembre siti web aperti per tutte le scuole. Sempre entro novembre, l’avvio delle iniziative di educazione all’imprenditorialità e per la diffusione delle materie scientifiche (Stem) alle scuole medie con un investimento “fino a 5 milioni”. Entro novembre, ancora, saranno individuati 18 “future labs” nel Paese e altrettanti centri di competenza. 25 milioni serviranno a formare gli amministrativi e il personale Ata.
Il Miur ha creato una task force che dovrà elaborare linee guida per le scuole ad hoc in tempi stretti: 45 giorni. Focus anche sui contenuti digitali. “Ne vogliamo di qualità – ha detto la ministra – Entro l’anno raccoglieremo e offriremo prodotti per la scuola dei migliori autori ed editori”. In cantiere anche i voucher per le connessioni delle scuole.
Un capitolo a parte è dedicato alla formazione di studenti e insegnanti. Fedeli, ha annunciato che oltre 47.000 i docenti e i dirigenti scolastici sono stati coinvolti in percorsi formativi e di aggiornamento su tematiche relative all’integrazione delle nuove tecnologie nella didattica e oltre 15.000 gli studenti in tutta Italia che hanno partecipato a incontri, laboratori e workshop volti a promuovere competenze digitali e un uso consapevole e critico delle tecnologie. In questo contesto il Miur ha firmato due protocolli con Google e Microsoft.