Data is the new oil? No, i dati sono una risorsa rinnovabile a disposizione di tutti, un’opportunità di crescita e sviluppo per l’economia e i cittadini. Lo ha detto oggi Andrea Stazi, Public Policy Manager, Google Italia, presentando a Roma “Digitali e Responsabili”, la nuova iniziativa di Google che, attraverso cinque tappe in alcune delle principali università italiane, punta a promuovere un dibattito informato sull’importanza di un utilizzo responsabile del web, diffondere la consapevolezza sugli strumenti disponibili per la tutela dei propri diritti onine, in particolare di quelli che Google mette a disposizione degli utenti con riferimento alla tutela della privacy e della sicurezza dei propri dati e del diritto d’autore, ma anche raccontare casi di successo e best practice di come questi strumenti vengono utilizzati.
“Ciascun soggetto secondo il proprio ruolo istituzionale si deve assumere il compito di contribuire a creare cittadini responsabili nell’uso delle tecnologie digitali a tutela delle libertà di tutti”, ha detto Stazi.”Google crede nell’educazione civica per il cittadino digitale e nella natura libera della Rete”.
L’impegno educativo è focus primario per Google, ha spiegato Stazi, perché, “al di là della riflessione sulle norme, è essenziale informare le persone e far sapere che esistono strumenti tecnologici che si possono usare per esercitare la cittadinanza online in modo consapevole, proteggendo i dati e la proprietà intellettuale e evitando rischi”.
Lo sviluppo sociale ed economico è oggi legato all’utilizzo dei dati, ha ribadito Stazi: “Contro chi dice i dati sono il nuovo petrolio noi affermiamo che i dati sono una risorsa rinnovabile e non monopolizzabile e le imprese possono usarli per la loro crescita e internazionalizzazione, con grandi opportunità per la piccola impresa. Senza mai perdere l’attenzione alla protezione dei dati personali e sensibili e al rispetto delle norme vigenti”.
Due i pilastri del lavoro che Google svolge per contribuire a creare cittadini digitali responsabili: informazione degli utenti su come Google raccoglie e utilizza i dati e offerta di strumenti tecnologici efficaci perché l’utente possa gestirli.
“Google non vende dati personali a terzi”, ha sottolineato Stazi. “E siamo impegnati a proteggere il copyright, in un anno abbiano respinto 670.000 annunci Adwords che lo violavano e con Youtube abbiamo già versato all’industria della musica più di 3 miliardi di dollari. Oggi con ancor più forza Google vuole promuovere l’educazione digitale a fianco delle istituzioni: è una responsabilità condivisa che gli OTT prendono sul serio perché il bene più prezioso per aziende come Google sono la fiducia degli utenti e la reputazione e noi crediamo fermanemente nell’uso responsabile di Internet e in Internet libero, perché costruiscono una società migliore fuori e dentro la Rete”.