Il mercato globale della logistica vale circa 1 miliardo di dollari ogni anno. Lo rileva un report di Colliers Internatonal, secondo cui la consegna dei pacchi , grazie alla crescita dell’e-commerce, è il segmento che registra l’aumento più sostenuta di tutta l’industria. Non è un caso infatti che le vendite B2C tramite questo canale siano cresciute del +20% su base annua, negli ultimi anni, raggiungendo i 600 milioni di euro in Europa.
Se il settore dell’e-commerce dovesse continuare a crescere mantenendo gli attuali tassi di crescita, potrebbe raggiungere un valore globale-di 5.4 mila miliardi di dollari entro il 2020, attestandosi a un valore più alto del prodotto interno lordo combinato di UK e Francia. Da ciò ne derivano impatti positivi sul tutto il settore della logistica, compreso il mercato immobiliare perché saranno sempre più numerosi gli spazi da destinare allo stoccaggio delle merci.
Ma quali sono i player che guidano il cambiamento? Per prima cosa gli e-tailers, i player globali dell’e-commerce, come Amazon e Alibaba. Nel 2015 Amazon ha speso 11.5 miliardi di dollari in costi di spedizione, pari a oltre il 10% delle proprie vendite globali. Se consegnasse da sé i prodotti ai clienti la compagnia potrebbe risparmiare all’incirca 1.1 miliardi di dollari all’anno (stimati in 3 dollari a pacco).
Contrariamente ad Amazon, Alibaba non effettua investimenti diretti in logistica e si appoggia soprattutto su partner logistici per la consegna dei propri prodotti.
Sebbene Alibaba non rappresenti una vera e propria minaccia nei confronti di compagnie logistiche come UPS, il modo in cui utilizza la tecnologia impatta comunque sul settore della distribuzione. Infatti attraverso la propria piattaforma “One Touch”, Alibaba è in grado di mettere a disposizione dei piccoli e medi commercianti cinesi un serie di servizi dedicati per l’esportazione, come lo sdoganamento e la logistica internazionale, permettendo loro di operare su scala globale.
Alibaba e Amazon stanno facilitando gli scambi internazionali anche per i piccoli commercianti, mettendo loro a disposizione dei servizi e dei canali dedicati per la vendita e la distribuzione di prodotti e merci. La quota degli scambi internazionali è cresciuta vertiginosamente grazie ad un ricorso sempre più frequente all’e-commerce da parte dei consumatori. Si stima che, entro il 2020, il 45% dei consumatori online effettuerà acquisti da paesi esteri determinando un incremento di quattro volte superiore al valore delle vendite internazionali registrato nel 2014.
Questo nuovo tipo di domanda potrebbe anche dare un ulteriore impulso a metodi di trasporto alternativi, come ad esempio, i collegamenti ferroviari tra la Cina e l’Europa.